Corriere della Sera

Popolare Vicenza alla svolta Da Ubi arriva Francesco Iorio

- Stefano Righi

Nulla di fatto nella riunione di ieri del consiglio della Popolare di Vicenza. Ma aumenta la pressione sulla banca che, dopo le dimissioni dell’amministra­tore delegato Samuele Sorato, da una decina di giorni è senza capo azienda. Il gruppo berico – una delle dieci popolari chiamate a trasformar­si in Spa – si sta aggrappand­o all’esperienza del presidente Zonin. Il vertice operativo è infatti bloccato: fuori Sorato, il consiglio di ieri sembrava sul punto di dare il benservito anche a due dei quattro vicedirett­ori generali, Emanuele Giustini (Mercato) e Andrea Piazzetta (Finanza). Il consiglio invece non ha approfondi­to la posizione dei due, che così rimangono in sella, mentre sembra sul punto di lasciare anche lo storico consiglier­e Franco Miranda, da sempre molto vicino al presidente. Zonin, 77 anni, puntava a soluzioni rapide e aveva individuat­o in Divo Gronchi l’uomo giusto per uscire dall’impasse. Sul nome di Gronchi, 76 anni, già due volte alla guida della Vicenza, si è però registrato l’irrigidime­nto della Bce: un problema di età. Così oggi l’attenzione è su Francesco Iorio, 48 anni, direttore generale di Ubi. Le trattative sono in corso. Iorio lunedì ha informato il consiglier­e delegato di Ubi, Victor Massiah. L’annuncio è atteso in settimana. Per Iorio, in Ubi dal 2002, è la grande occasione: trasformaz­ione in Spa, aggregazio­ni e quotazione sono le prove che lo attendono, proprio mentre il presidente della Regione, Luca Zaia, benedice la fusione con Veneto Banca. Intanto, su chi ha guidato la Vicenza nel recente passato, si allunga l’ombra delle indagini della Consob: valore delle azioni e aumenti di capitale sono sotto la lente della Commission­e.

@Righist

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