Corriere della Sera

Un’invasione di strumenti nella metropoli che cambia

E Hauschka crea un’opera che rievoca l’Expo del 1906

- di Daniela Zacconi

Loca ma autentica: così Omar Sosa, star di Piano City 2014, si congratula­va lasciando il palco e la rassegna. La sua affermazio­ne fu il riconoscim­ento dell’acquisito profilo autonomo e originale del progetto che la nuova edizione, la quarta, sceglie ora come manifesto.

Piano City Milano è infatti ormai diventata grande e ha sviluppato connotati diversi dalla manifestaz­ione berlinese che ispirò in origine il pianista e compositor­e Ludovico Einaudi. A Milano per tre giorni il pianoforte in tutte le sue sfumature diventa lente privilegia­ta con cui osservare e raccontare la città. Certo, house concert ed esibizioni nei cortili (più di 80 quest’anno e in spazi nuovi) continuano a essere il cuore pulsante del cartellone. Ma a Milano è la città intera a vestirsi di musica, invasa da suoni e strumenti che percorrono le vie trasformat­i in biciclette e tandem o scorrono allegramen­te sui binari a bordo di vecchi tram. Piazze e showroom, scuole, sedi di associazio­ne, librerie e ostelli: tutto dal 22 al 24 maggio diventa ribalta per performanc­e pianistich­e di classica e jazz, musica leggera, pop, funky, blues, elettronic­a.

Ci sono luoghi cittadini ricchi di storia – come la Galleria d’Arte Moderna a Villa Reale, base del Piano Center, la Rotonda di via Besana (epicentro delle attività per i più piccoli), l’elegante sede Edison in foro Bonaparte e il palazzo ottocentes­co di Intesa Sanpaolo in via Verdi, la quattrocen­tesca Villa Scheibler e la medievale Loggia dei Mercanti (che ospita la maratona del Conservato­rio «Giuseppe Verdi») — che sono punti tradiziona­li di riferiment­o per Piano City. Accanto a questi nel 2015 artisti e spettatori scoprirann­o location inedite come il Museo Archeologi­co (aperto ai talenti della Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado»), il polo City Life e «Wheatfield», l’opera d’arte ambientale (un campo di grano) dell’americana Agnes Denes tra i grattaciel­i di Porta Nuova, la nuova Darsena da cui partono i Piano Boat per il giro sui Navigli e l’Edison Open Garden della Triennale — con la maratona degli Istituti di Cultura Nazionali d’Europa.

E poi, naturalmen­te, Expo: sarà infatti lungo il Decumano (in prossimità di Waterstone by Intesa Sanpaolo) che risuonerà «Piano twelve» con i suoi dodici pianoforti a coda in concerto contempora­neamente, che da un paio d’anni è fra gli eventi di maggior impatto della locandina. L’elenco degli interpreti è come sempre nutrito e accosta appassiona­ti, emergenti e nomi di richiamo come Cesare Picco, Simone Pedroni, Christian Zarate, Andrea Rebaudengo, Emanuele Arciuli, Roberto Cominati, Franco D’Andrea, Gaetano Liguori.

Dopo «Le Piano Africain» di Einaudi che inaugurò lo scorso anno davanti a 25mila persone, Piano City ha deciso di regalarsi ogni edizione un’opera appositame­nte composta. Nel 2015 l’incarico è andato a un protagonis­ta dell’avanguardi­a come il tedesco Hauschka che esordisce all’Arena Civica il 22 con «Music for seven key instrument­s and percussion­s» per pianoforti, fender rhodes e celesta e uno spettacolo di luci e strutture volumetric­he che faranno da contrappun­to alla musica.

«La commission­e di Piano City è stata una bella sfida — racconta Hauschka —. Il Parco Sempione, magnifica zona campestre nel cuore della città, mi ha dato l’idea di tracciare una linea ideale dall’Arco della Pace fino a Parigi seguendo il tracciato del Traforo del Sempione che nel 1906, alla prima Expo milanese, collegò direttamen­te le due città».

È un percorso immaginari­o in tre parti intitolate «Arco della Pace», «Sempione» e «Parigi», che, come conclude il musicista, «lascia spazio alle suggestion­i sonore di una musica che, pur non essendo descrittiv­a, combina il suo stile e sonorità particolar­i – visto che non uso solo pianoforti acustici — con il senso del viaggio intreccian­do strumenti moderni e tradiziona­li».

I nuovi scenari Entrano a far parte dei luoghi del festival il Museo Archeologi­co, l’area City Life e il campo di grano fra i grattaciel­i di Porta Nuova

 ??  ?? Apripista Il pianista e compositor­e tedesco Hauschka (1966, nato a Kreuztal), inaugurerà Piano City Milano con un brano scritto apposta
Apripista Il pianista e compositor­e tedesco Hauschka (1966, nato a Kreuztal), inaugurerà Piano City Milano con un brano scritto apposta

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