Corriere della Sera

Sorelle Feola, quattro mani di complicità «Ma discutiamo, siamo una democrazia»

- di Valeria Crippa

Amano citare l’Italo Calvino delle Lezioni

Americane e l’ineffabile potere della leggerezza, ossia la «gravità senza peso» preferita dallo scrittore, per raccontare il loro approccio alla tastiera: la musica come gioco, un girotondo di note. « La leggerezza è creatività, quel sorriso che ci fa sentire ancora bambine e che impedisce al tempo di rarefarsi».

E infatti te le immagini bambine, Angela e Nicoletta Feola, due sorelle milanesi talmente vicine per età (un anno appena) da sembrare gemelle, lineamenti nobili e mani affusolate, simili ma diverse, abbracciat­e nella passione complice per il pianoforte, un gioco che le ha fatte crescere. Insieme. È Angela a raccontare: «Parlo anche a nome di Nicoletta: siamo il Duo Feola, una senza l’altra non suona, siamo una democrazia, discutiamo ogni cosa».

Dalla prima nota al pianoforte fino al diploma al Conservato­rio Giuseppe Verdi, e poi a Salisburgo per il triennio di Klavierkam­mermusik sotto la guida di Alfons Kontarsky, per carpire i segreti della disciplina del duo pianistico di cui il maestro era eccellente interprete in coppia con il fratello Aloys.

«I Kontarsky sono stati un duo magico, indipenden­temente dal fatto che fossero fratelli: entità irraggiung­ibili, per noi appartengo­no al mondo degli dèi, per levatura intellettu­ale e umana. Da loro abbiamo appreso il rigore e il rispetto nel leggere la partitura. Una critica li definì due stregoni».

Ambite al rango di streghe? « L’importante è che non ci chiamino fate, nell’accezione sarcastica dei romani. Nel nostro approccio alla musica abbiamo una sensibilit­à femminile: al pianoforte la donna è più meticolosa fino a perdersi nel dettaglio, l’uomo procede per massimi sistemi. La nostra complicità è evidente sul palcerca coscenico, ci viene spontaneo compiere scelte molto simili, nelle interpreta­zioni e nella vita: anche se non viviamo insieme, ci capita di vestirci in modo quasi uguale».

L’affinità ha spinto Angela e Nicoletta a esplorare insieme una terra agli antipodi della leggerezza, la gravità della Storia in cui la musica assume i colori bronzei dei cannoni. Il loro concerto «En blanc et noir – I due volti della Grande Guerra», in programma per Piano City domenica 24 nel Cortile del Palazzo di Intesa Sanpaolo, celebra il centenario della dichiarazi­one bellica dell’Italia nel primo conflitto mondiale (domenica 24 maggio). Spiega Angela: «Offriamo al pubblico milanese un repertorio del Novecento sconosciut­o, di grande caratura artistica e umana, frutto di una nostra caparbia ri- d’archivio durata un anno e mezzo con la collaboraz­ione di alcuni musicologi italiani. Ci siamo trovate di fronte alla punta di un iceberg, il repertorio tra il 1914 e il 1918 è immenso, vario e univoco, una sorta di repubblica musicale poco conosciuta. Dopo la Grande Guerra sono poi emerse altre esigenze di linguaggio musicale».

Quindi, al doppio pianoforte, il Duo Feola eseguirà «Alla gloria degli eroi» di Tagliapiet­ra, brano corrusco e tetro recuperato da un manoscritt­o donato, tre composizio­ni intimiste di Renato Hahn dedicate a un sergente ferito in guerra, la Marcia di Saint-Saens. E poi Ravel, Debussy, Stravinski­j. «Siamo andate a spulciare partiture delle nazioni coinvolte nel conflitto, Russia, Francia, Italia. È il mondo in guerra che parla nel linguaggio della musica».

Muovendosi in un repertorio che spazia da Bach a Zimmerman, le sorelle amano bilanciare le proprie esecuzioni a quattro mani e ai due pianoforti. «Essere un duo è una scelta di vita».

Il secolo breve Presentano un affresco musicale della Grande guerra. «Ma per noi la musica è leggerezza»

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Moderniste Nicoletta e Angela Feola, specialist­e della musica del Novecento, si esibiranno nel cortile di Palazzo Intesa Sanpaolo domenica 24 alle 10.30

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