Corriere della Sera

La spinta di Moratti «Coraggio e lavoro per la nuova Inter »

«Mancini? Si aspettava di più dalla squadra»

- Fabio Monti

Ci sono momenti in cui è necessario «giocare da squadra». E Massimo Moratti non si è tirato indietro ieri mattina, dopo aver visitato la mostra «Football Heroes-Storie di calciatori», inaugurata a fine agosto a Vicenza su iniziativa dell’Assocalcia­tori e trasferita nel cuore di Milano, grazie alla «Gazzetta dello Sport», che ha trovato lo spazio e le risorse per tenerla aperta fino al 31 ottobre, quando si chiuderà Expo 2015.

Ci sono le foto della famiglia Moratti e le maglie dei protagonis­ti della Grande Inter e a quelli del Triplete, ma non sono state soltanto queste immagini a indurre il presidente (per definizion­e) a parlare del momento nerazzurro. «Tutte le squadre hanno momenti buoni e meno buoni; bisogna faticare ed avere pazienza e cercare di essere aiutati dalla fortuna». Nel mondo Inter c’è grande attesa per le operazioni di mercato, a partire da Yaya Touré. «Cerchiamo giocatori d’esperienza e giovani che possano esplodere; con un po’ di fortuna si può costruire una grande squadra. Io lascio la responsabi­lità a Mancini, ha occhio e li dovrà allenare lui, i giocatori».

Già, Mancini. Moratti si aspettava di più da lui? «Credo che Mancini si aspettasse di più dalla squadra. Sta facendo veramente il massimo; con più grinta, carattere, personalit­à, amor proprio, cose facili da dire, ma difficili da dimostrare con i fatti, forse si riuscirà a ottenere risultati migliori». Nel frattempo l’Europa è lontana. «Non andare nelle coppe non è un dramma in assoluto; nel calcio, nullo lo è. Speriamo ancora di poter entrare in coppa, anche per l’immagine, ma proveremo a prendere il positivo anche nel caso in cui non dovessimo esserci, perché significhe­rebbe avere la possibilit­à di prepararci al meglio per il campionato. Ridurre il gap con la Juve? Il gap è grande, ma l’Inter ci proverà. I programmi con scadenza a cinque anni sono belli, quando si fanno, poi il pubblico non li accetta».

Moratti è rimasto impression­ato da «carattere della Juve. Il Triplete? Ognuno vuole ottenere qualcosa di fantastico, giusto che la Juve ci provi. Noi nel 2010 avevamo giocatori formidabil­i e ce l’abbiamo fatta. Ogni squadra è diversa dalle altre. Devo dare dei consigli? Al Barcellona?».

Al di là delle battute, ci sono le parole molto serie di Moratti in difesa di Thohir, che in tanti (da Berlusconi a Squinzi), negli ultimi giorni, hanno attaccato: «È una persona perbene, mi spiace che sia oggetto di continue battute, e non mi riferisco soltanto a quelle di Berlusconi». E per riaccender­e la passione interista, messa a dura prova da una stagione nella quale si è visto persino un auto-contropied­e (l’azione del rigore di Matri per l’1-1 di sabato scorso), è intervenut­o anche Javier Zanetti, che ha lanciato «Inter night»: martedì gli abbonati potranno incontrare a San Siro Mancini e la squadra, per vedere le nuove maglie. «È una novità e abbiamo deciso di fare questa scelta, perché crediamo che i tifosi siano la cosa più importante per un club e vogliamo averli sempre più vicini a noi».

Rilancio

Roberto Mancini, 50 anni: la sua Inter vuole ripartire da giocatori d’esperienza come Yaya Touré e qualche giovane di talento (Forte)

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