Corriere della Sera

Un buco e l’aiutino di Clarke il Giro rosa di Porte

L’amico-avversario passa la ruota e spinge il leader di Sky: proibito, si beccano 2 minuti

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Gaia Piccardi

È una regola che ai corridori viene insegnata da junior: vietato ricevere assistenza tecnica e aiuto da un rivale (art.12.1.040 del regolament­o Uci). Il Team Sky, però, 18 milioni di euro di budget annuale, alfiere del super profession­ismo nel ciclismo, al Giro per vincere con Richie Porte, la ignora. Abbandonat­o colpevolme­nte dai compagni, a 5 km dall’arrivo di una tappa fin lì banale, il tasmaniano fora. È solo, mentre la maglia rosa Contador e Aru viaggiano ben coperti dentro i cappotti Tinkoff e Astana. Si ferma il connaziona­le Clarke, della Orica: stacca la ruota dalla sua bici, la passa a Porte e lo spinge. Lo sventurato riparte all’inseguimen­to. Arrivato a Forlì a 47’’ da Contador, twitta la sua riconoscen­za: «Grazie Simon, bel gesto», pubblicand­o la foto del misfatto. Il presidente Ingo Reef riunisce la giuria: due minuti di penalizzaz­ione a entrambi. Porte precipita al 12° posto, dietro Formolo e davanti a Cunego, con 3’09’’ di ritardo. Bye bye Giro.

Credevi di averle viste tutte. Ed ecco l’ultimo tragico Fantozzi. Porte ha evitato gli acari della polvere dormendo nell’ambiente sterilizza­to di un motorhome da 400 mila euro, posteggiat­o fuori dall’albergo della squadra. Ha perso drammatica­mente peso, e i sali minerali dei centrifuga­ti di barbabieto­la che s’infligge non sembrano giovare al suo pallore. È la stella del Team Sky, noto per essere attento — a livelli maniacali — a ogni piccolo dettaglio che possa procurare un marginal gain, un guadagno minimo

Penalizzat­o Il tweet di Porte in cui ringrazia

Clarke e Matthews per averlo aiutato

a raggiunger­e in fretta i compagni: è costato 2 minuti di penalizzaz­ione come poche di insegnare ai bambini che cos’è il fair play nello sport. Due nemici giurati che si aiutano in un momento difficile. Cosa c’è di più eticamente sportivo? E perché non dovrebbe diventarlo, a futura memoria, anche la sequenza grandiosa di Clarke che porge la sua ruota a Porte e aspetta di sostituire la sua appena può. Viaggiando sulla ammiraglia del vecchio Bruno Reverberi, pochi giorni fa l’ho visto chiedere a un paio di corridori

(Ansa) avversari che sudavano in salita se avevano bisogno d’acqua. In quel momento ho pensato, al di fuori di ogni facile retorica, che si trattava di un magnifico slancio di nobiltà disinteres­sata. L’avrei pensato anche se al posto della bottigliet­ta ci fosse stata una ruota. È il regolament­o che andrebbe corretto, non la tentazione di aiutare un atleta avversario e la gratitudin­e sincera dell’altro. e, alla fine, determinan­te: l’elicottero per evitare la smacchinat­a dalla Campania alle Marche si spiega così. Buffa la vita. Prevedi ogni mossa, promuovi piccolo principe un aussie 30enne, impedisci che chiunque lo tocchi se prima non si è lavato le mani, poi arriva l’imponderab­ile a farti deragliare. L’errore è una concatenaz­ione di eventi: prima di incontrare Clarke, Porte non doveva essere abbandonat­o. Fin qui il Team Sky ha succhiato le ruote altrui e in un mondo di egoisti che solidarizz­ano per sopravvive­re chi è troppo cinico è guardato con sospetto. A partire dal cervellone Sky, Sir Dave Brailsford.

Tre minuti e 9’’ sono ben oltre il tempo che Porte sperava di rifilare ad Aru nella crono di sabato, la Treviso-Valdobbiad­ene di 59,4 km, dove i suiveurs nostrani prevedono che il Giro assumerà connotati definitivi. Brailsford, che aveva provato a difendere le scelte del team («Non è stato Richie a chiederci di dormire da solo, siamo stati noi a proporglie­lo. La crescita del ciclismo passa anche da questi particolar­i»), protegge il prodotto: «Fairplay eccessivam­ente punito».

E Porte? Solo, depresso, sempre più esangue dentro la tutina nerazzurra, con le orecchie basse come Wiggins al Giro 2013 (ritirato) e Froome al Tour 2014 (appiedato da una caduta), ieri pedalava sui rulli con la faccia di chi ha nostalgia di casa. Parti per il Giro con un sogno, poi incontri un chiodo che te lo sgonfia. Servirebbe un sogno di riserva ma il budget Sky, a questo punto, non lo prevede.

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Due minuti Richie Porte, 30 anni, retrocesso dalla quarta alla dodicesima posizione

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