Chi è
La Francia elogia la condivisione dei profughi, ma rifiuta le quote. La Commissione europea: «Giusta la condivisione, non le quote». E Roma: «Pronti a fare il nostro dovere». Manfred Weber, tedesco di Baviera e presidente del gruppo del Partito popolare europeo all’Europarlamento, chi ha ragione?
«Le tragedie nel Mediterraneo devono riguardare tutta l’Ue, non solo l’Italia, Malta o la Grecia. Sono sfide a lungo termine. Perciò dobbiamo dare una risposta europea: un più giusto “burden sharing” (condivisione del peso, ndr) e una forte solidarietà tra Stati Ue. Il gruppo Ppe sostiene l’iniziativa della Commissione europea. Ma siamo solo all’inizio della discussione. Sono sicuro che alla fine verrà creato un meccanismo di solidarietà».
Il socialista Hollande grida a muso duro: «Niente quote!». Cerca di usare temi popolari per motivi tattici?
«Come Parlamento europeo siamo pronti ad affrontare le sfide della politica sulla migrazione. Noi ci aspettiamo che anche gli Stati membri si assumano le proprie responsabilità su questo. Al Consiglio ci sono troppi rappresentanti dei governi che dicono solo “no”, perché guardano solo ai propri interessi nazionali e non all’Europa nel suo insieme. Non possiamo andare avanti così. Chiediamo a Hollande, ma anche ad altri leader europei, di essere costruttivi».
Ognuno per conto suo: è la vecchia ambiguità dell’Ue? O
Nel 2014, al tentativo britannico di frenare l’integrazione europea, Weber ha replicato che «l’Ue è basata su un’unione sempre più stretta dei popoli europei. Non possiamo vendere l’anima dell’Europa»