«Il patto tra noi e Mediaset? Pure l’Antitrust disse sì»
L’amministratore di Sky: la nostra offerta sui diritti tv era la migliore, poi la Lega decise diversamente
«È uno strano patto segreto quello tra noi e Mediaset visto che era stato approvato da Agcom e Antitrust. La premessa è che Sky non fa patti segreti, non fa inciuci, non li ha mai fatti e si impegna a non farli mai. Il percorso è stato di una trasparenza clamorosa e se vogliamo c’è un’amara soddisfazione nel leggere oggi sui documenti Antitrust che i pacchetti Ae B andavano assegnati a noi». Andrea Zappia, 51 anni, è l’amministratore delegato di Sky Italia, il broadcaster che con Mediaset, Rti, Lega Calcio e Infront Italy è al centro dell’indagine Antitrust con il sospetto di aver concluso un «accordo restrittivo della concorrenza».
Alla fine questo accordo di scambio tra i pacchetti Ae B con Mediaset lo avete firmato. Sarà stata un’intesa non ottimale ma accettabile, corretto?
«Sì, era subottimale ma accettabile, altrimenti non lo avremmo firmato. Però fin dall’inizio abbiamo sostenuto che Sky aveva legittimamente vinto e avrebbe dovuto ricevere i due pacchetti. C’era stata una nostra diffida alla Lega. E lo avevamo sostenuto anche davanti all’Antitrust».
C’erano stati incontri ufficiali?
«Lo stesso 23 giugno 2014 c’era stato un nostro esposto alla Lega con in copia l’Antitrust. Dopodiché la Lega supportata dal proprio advisor Infront ha deciso di fare un’assegnazione diversa, secondo noi non corretta. Ma eravamo impotenti. A quel punto, avvenuta quella assegnazione, non abbiamo potuto fare altro che raggiungere un accordo e qui entrambe la parti sono state totalmente legittimate a farlo».
Sulle mosse di Bogarelli, Lotito e Galliani...
«No, non posso commentare questo».
A conti fatti sembra che vi sentiate parte lesa…
«Il risultato non è quello che le buste avevano detto, qualcuno ha deciso che quei due pacchetti insieme non potevano andare».
Dal primo luglio inizieranno a valere gli accordi messi in discussione. Cosa succederà ai clienti del calcio in tv?
«I nostri utenti possono stare sono molto sereni, hanno tutta la serie A con l’esclusiva, avranno tutta la B, l’Europa League».
Sulla Champions League, vinta dalla prossima stagione da Mediaset, c’è la possibilità di raggiungere un accordo per condividerla?
«Non c’è mai stata questa possibilità».
Comunque tecnicamente dal 1 luglio si procederà con la distribuzione dei contenuti così come previsto dall’intesa?
«Tecnicamente non tocca a me dirlo».
Il mondo dei diritti tv in Italia è più difficile che negli altri Paesi dove Sky opera?
«È sicuramente più difficile e complicato. Anche negli altri Paesi si battaglia alla grande a livello commerciale ma con regole certe. Non a caso in Italia ci sono volute sei settimane per aprire le buste della gara. In silenzio».
Lavorare in Italia è complicato All’estero si battaglia ma con regole certe