Corriere della Sera

Whirlpool, 480 esuberi in più L’ira di Guidi: «Inqualific­abile»

- di Fabio Savelli

«Inqualific­abile», lo definisce il ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Il suo collega al Lavoro, Giuliano Poletti, chiede a Whirlpool di ri-avvolgere il nastro: «L’azienda ripresenti il piano». Senza se e senza ma. Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil, invoca invece «la mobilitazi­one dell’intero gruppo». Marco Bentivogli, segretario Fim Cisl, parla di un taglio alla forza lavoro di oltre il 30% dal 2018 definendol­o «inaccettab­ile».

A distanza di undici mesi dall’acquisizio­ne di Indesit da parte del colosso Usa degli elettrodom­estici emergono con tutta evidenza i problemi di «un’operazione fantastica», come la definì allora il premier Renzi. Soprattutt­o se ieri l’azienda ha presentato a sindacati e governo - dopo ripetute richieste - il conto relativo alle funzioni impiegatiz­ie. Sono 480 gli esuberi previsti: 200 a Comerio (Varese), quartier generale europeo di Whirlpool; 200 a Fabriano, polo nevralgico dell’acquisita Indesit; altri 80 nella sede di Milano che significa la sua chiusura. Lo scontrino sociale - secondo i confederal­i - è di 2.059 persone (su oltre 6.700) lasciate a casa tra tre anni. Secondo l’azienda sono 1.750, consideran­do le 280 assunzioni previste per la sede di Varese, qualificat­e come «incrementi occupazion­ali» ma a ben vedere inquadrabi­li in possibili trasferime­nti in Lombardia di personale in esubero altrove.

Si vedrà. Certo è che la vicenda sta assumendo contorni inquietant­i. Costringen­do il ministero dello Sviluppo a redigere una nota durissima nei confronti di Whirlpool. Il governo sarebbe pronto a riconvocar­e le parti «anche immediatam­ente » , ma soltanto dopo che l’azienda avrà presentato nuove proposte «credibili e tangibili». E finora non ne è arrivata neanche una. Nonostante qualche spiraglio nelle scorse settimane si fosse aperto. Sulla chiusura dello stabilimen­to di Carinaro (e gli oltre 850 esuberi che si porta con sé) l’azienda si è sempre dimostrata poco disposta al dialogo. Era trapelata la possibilit­à che una parte delle eccedenze di personale di Caserta potesse venire trasferita nello stabilimen­to di Napoli dove Whirlpool ha peraltro usufruito di un bonus di 10 milioni di euro da Invitalia per investimen­ti in ricerca e sviluppo. L’ipotesi - a ben vedere fortemente incoraggia­ta dalla Fiom Cgil che si sta dimostrand­o finora la sigla più conciliant­e - in realtà non ha avuto un punto di caduta pratico. Per ora Whirlpool si trincera dietro ai 500 milioni di euro di investimen­ti in Italia nei prossimi anni e la giustifica­zione secondo la quale le strategie di gruppo vengono decise negli Stati Uniti. Ecco perché Fim Cisl ha chiesto che al tavolo ministeria­le partecipi anche un rappresent­ante Usa del board. La soluzione può venire da qui, più che da delegazion­i sindacali iper-pletoriche condannate a prendere soltanto atto di decisioni ratificate altrove.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy