Tutti assolti per Italease, al Banco rientrano 58,9 milioni
( l.fer.) Ci sono sentenze che pesano oro, e quella di ieri in Corte d’Appello a Milano sull’ultima coda della vicenda Italease è una di queste perché vale da sola 58,9 milioni di euro: la confisca di questa somma, alla quale era stata condannata in primo grado Banca Italease (gruppo Banco Popolare, la cui divisione leasing ha assorbito interamente le attività dell’istituto che non esiste più come entità autonoma) per il reato di falso in bilancio contestato agli amministratori in carica all’epoca della prima semestrale 2008, è stata infatti annullata dall’assoluzione decisa dai giudici d’Appello per l’ex presidente dell’istituto Lino Benassi ( foto), per l’ex ad Massimo Mazzega, per gli allora membri del comitato esecutivo Mimmo Guidotti, Massimo Minolfi e Massimo Luviè, e per la persona giuridica Banca Italease imputata in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. I giudici Locurto-Galli-Puccinelli, nell’annullare le condanne a un anno, hanno scelto, sia pure con il richiamo al secondo comma sulla «prova mancante, insufficiente o contraddittoria», la formula assolutoria non «per non aver commesso il fatto» ma direttamente «perché il fatto non sussiste», linea sostenuta dai difensori Alleva-Bana-Diodà-Gioranengo-Paliero. La falsità del bilancio, per il pm Roberto Pellicano (e ieri per il pg Felice Isnardi), consisteva invece nell’aver «omesso nella semestrale al 30 giugno 2008 di rappresentare i fattori di rischio riconducibili alla valutazione dei crediti, caratterizzati in quell’epoca dai rapporti di precario equilibrio della Banca con i grandi imprenditori nel comparto del leasing, interessati dalla incalzante riduzione di valore degli immobili dati in garanzia, dalla forte leva finanziaria consentita a detti clienti e dal forte aumento delle inadempienze su posizioni considerate in bonis». In discussione c’era il fatto che il comitato rischi della banca avesse «rappresentato che gli inadempimenti al 31 dicembre 2007 erano pari a 1,3 miliardi di euro, saliti a 3,3 miliardi fino al mese di maggio, con un incremento nel solo mese di aprile pari a 493 milioni, per attestarsi a 3 miliardi nel mese di giugno».