Nel gruppo pedala l’uomo dei troppi farmaci
La Bardiani ha dribblato la «regola del cortisolo», ma mister X va avanti
Non avere pietà per il suo idolo dell’adolescenza, liberandosi dagli ultimi grammi di sudditanza psicologica, è la seduta di psicanalisi che Fabio Aru si deve imporre se vuole vincere il Giro d’Italia. «Nel mio ambiente Contador è un idolo da sempre. La prima volta che mi ha rivolto la parola, alla Vuelta 2014, ho pensato che stesse parlando con Tiralongo…».
Appunto. In Spagna, però, al
Tra i 187 corridori in corsa al Giro d’Italia ce n’è uno che corre il rischio di soffrire di seri problemi di salute. O, in alternativa, di aver assunto troppi farmaci. Il suo nome non è pubblico, quello della squadra sì: l’italianissima Bardiani Csf di Bruno Reverberi.
I fatti. All’alba di giovedì 7 maggio gli ufficiali medici della federazione ciclistica internazionale hanno prelevato sangue e urina a tutti i 198 atleti iscritti al Giro. Nel sangue è stato dosato anche il valore del cortisolo, ormone prodotto dalle ghiandole surrenali. I valori sono stati trasmessi anche al responsabile sanitario del Movimento per il Ciclismo Credibile (MPCC), associazione che riunisce 15 delle 22 squadre presenti al Giro in un patto etico e medico più rigoroso di quello federale. santuario di San Miguel e sul monte Castrove, Fabio ha infilzato il fantasma di Alberto con affondi in salita così convincenti da indurre il c.t. Davide Cassani a convocarlo per il Mondiale.
Prove tecniche da futuro campione. La costruzione del tentativo di annettersi questo Giro che si avvicina allo snodo della maxi-crono e alle Alpi, in fondo, è cominciata lì.
«Per come sta correndo, non
La «regola del cortisolo», ad esempio, prescrive che gli atleti con valori «collassati» vengano messi immediatamente a riposo per otto giorni. Perché? Il professor Luigi Di Luigi, associato di endocrinologia a Roma e vicepresidente della federazione medico sportiva italiana, spiega: «Non conosco il caso specifico, ma se mi si presenta un atleta col cortisolo collassato verifico prima di tutto se assume corticosteroidi. Se non li assume, lo fermo all’istante: presumo una patologia seria e non voglio fargli rischiare la salute».
A Sanremo sono stati rilevati due valori di cortisolo fuori norma. Uno è quello di George Bennet, neozelandese della Lotto Jumbo. L’altro, reso noto ieri, è di un Bardiani. Roger Legeay, presidente di MPCC: «Poche ore dopo la notifica, ho
(LaPresse) vedo Fabio intimorito davanti al carisma di Contador — dice Cassani —. Se lo vorrà staccare in salita, però, non potrà limitarsi a provocarlo con scattini di 20-30’’: dovrà elaborare una strategia più efficace, produrre attacchi più intensi, e lasciare ogni residuo di timore reverenziale, se ancora ne ha, alle spalle».
Diventare grandi non è mai stato un lavoro facile. Ma questi sono i giorni in cui Aru dovrà chiesto a Lotto e Bardiani la sospensione dei due atleti. Lotto ha confermato. Bardiani ha comunicato che a un successivo controllo privato i valori risultavano in regola. Ma i controlli privati non hanno alcun valore». I dirigenti del team sono stati convocati a Lione il prossimo 8 giugno per fornire spiegazioni.
(Bettini) Giampaolo Benini, medico della Bardiani: «Ci sono cose che non posso dire per motivi di privacy. Ma non esiste un valore limite codificato per lo stop, che scatta “in caso di valori inferiori a quelli limite di laboratorio”. Sabato il cortisolo del nostro atleta si era rialzato rispetto a giovedì. Secondo scienza e coscienza, l’abbiamo fatto partire per il Giro senza rischi per la salute».
Roberto Corsetti, presidente dei medici del ciclismo italiani, ha chiarito: «Il regolamento non prevede valori limite oggettivi. Serve una soglia codificata, a esempio i 50 ng/ml sotto i quali io sarei preoccupato per il corridore. Fino a quando non stabilirà un valore, il Movimento sarà tutto meno che credibile».