Corriere della Sera

Corruzione, sì alla legge Torna il falso in bilancio

Voto definitivo alla Camera, no da M5S e FI. Il plauso di Orlando. E Grasso: finalmente Godot è arrivato Renzi: cambiamo il Paese, finito il tempo dei furbetti. Anche l’Anm approva: ma ora interventi struttural­i

- Martirano

La Camera ha approvato definitiva­mente, con i no di Forza Italia e M5S e l’astensione della Lega, la legge che reintroduc­e il reato di falso in bilancio e inasprisce le pene per la corruzione. Se la società è quotata, chi compie il falso in bilancio rischia la reclusione da 3 a 8 anni. Se la società non è quotata, da 1 a 5 anni. Per le micro aziende, sanzione ridotta (da 6 mesi a 3 anni). Più dure anche le pene per i reati contro la pubblica amministra­zione.

«Finalmente il falso in bilancio torna ad essere un reato... Cambiamo il Paese... Il tempo dei furbetti è finito». Il presidente del Consiglio prende al volo il piatto forte del ddl anticorruz­ione e festeggia su Facebook la fine del suo travagliat­o percorso parlamenta­re. E, stavolta, Matteo Renzi, sullo sdrucciole­vole terreno della giustizia, incassa pure l’incoraggia­mento di Sel, dell’Associazio­ne nazionale magistrati (che però gli chiede interventi struttural­i), di Libera di don Ciotti e di altri che di solito non esitano a criticare i governo.

Il ddl Grasso anticorruz­ione, che in corso d’opera è stato plasmato dall’intervento del ministro della Giustizia Andrea Orlando, è dunque legge: «Finalmente Godot è arrivato», commenta il presidente del Senato Pietro Grasso che presentò il testo quando ancora era semplice parlamenta­re.

Al momento di votare in un’aula della Camera poco affollata (280 favorevoli, 53 contrari e 11 astenuti), solo un drappello di grillini e un pugno di deputati di Forza Italia ci hanno messo al faccia per dire no al testo Grasso-Orlando. Lega e Fratelli d’Italia, forti del robusto giro di vite per i i reati di mafia, si sono astenuti. Sel ha votato a favore e ha fatto dire al suo capogruppo, Arturo Scotto: «È stato rispettato l’impegno preso con gli lettori per il ripristino del reato di falso in bilancio». E Rosy Bindi, esponente della minoranza Dem e presidente dell’Antimafia, stavolta sta con Renzi: «È un forte segnale della volontà di combattere contro l’illegalità diffusa che le mafie alimentano e in cui prosperano».

Sul difficile campo della giustizia, Renzi — che in segreteria ha fatto i compliment­i al vertice del Pd — può contare su una squadra che in pochi mesi gli ha portato a casa il voto di scambio politico mafioso, la responsabi­lità civile dei magistrati (un ddl inviso alle toghe sul quale la minoranza Dem non ha fiatato), l’autoricicl­aggio, gli ecoreati e ora l’anticorruz­ione. Dietro tutto questo c’è un «dream team» composto dal ministro Andrea Orlando, dalla presidente della commission­e Giustizia Donatella Ferranti, dal responsabi­le giustizia del Pd David Ermini e dai capigruppo Dem, Walter Verini e Peppe Lumia.

Il merito di aver portato a casa tanti risultati in pochi mesi va anche al vice ministro Enrico Costa (Ap) che in via Arenula e in Parlamento esercita il ruolo di sentinella dei centristi: «Chiarament­e il testo anticorruz­ione dovrà essere coordinato con il ddl sulla prescrizio­ne», avverte. E dunque si avvicina il momento in cui lo «squadrone» del Pd dovrà pagare la cambiale al partitino di Alfano. Per questo l’Anm, pur riconoscen­do i passi in avanti contro la corruzione, accende un razzo di segnalazio­ne in vista della trattiva sulla prescrizio­ne.

A fine giornata, il ministro Orlando si mostra raggiante: «Sconfitti quanti scommettev­ano che non sarebbe stato raggiunto l’obiettivo. E’ una legge importanti­ssima perché ci sono nuovi strumenti per smantellar­e le reti corruttive».

 ?? (Ansa) ?? In Aula Il Guardasigi­lli Andrea Orlando (Partito democratic­o) con il viceminist­ro alla Giustizia Enrico Costa (Nuovo centrodest­ra) ieri nell’aula della Camera dei deputati durante i lavori sul disegno di legge anticorruz­ione
(Ansa) In Aula Il Guardasigi­lli Andrea Orlando (Partito democratic­o) con il viceminist­ro alla Giustizia Enrico Costa (Nuovo centrodest­ra) ieri nell’aula della Camera dei deputati durante i lavori sul disegno di legge anticorruz­ione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy