Corriere della Sera

La sfida alla Lega nel fortino veneto Il leader si gioca «la partita più dura»

- di Francesco Alberti DAL NOSTRO INVIATO

Si sapeva che non era trasferta da «vincere e vinceremo» quella di Matteo Renzi ieri al Teatro comunale di Vicenza tra giovani promesse, vecchi militanti, qualche malpancist­a e una candidata alle Regionali, Alessandra Moretti, costretta contro il governator­e leghista uscente, Luca Zaia, a un Gran premio della montagna da far impallidir­e gli scalatori del Giro (pure loro di passaggio da queste parti). I sondaggi non sono incoraggia­nti. Ancor meno gli ultimi 20 anni di politica veneta, dominata dalla Lega. E la «variabile Tosi», da potenziale spina nel fianco per Zaia, rischia di trasformar­si in un’idrovora di voti centristi ai danni del Pd. Eppure Renzi, sulla strada per il summit di Riga, un’oretta da dedicare «all’amica Ale» l’ha trovata ( foto). Sapendo di non poter fare miracoli: «Qui la partita più difficile». Consapevol­e del radicament­o del messaggio salviniano: «Non posso escludere che giocare sulla paura, come fa la Lega, possa portare voti». Ma soprattutt­o intenziona­to a farsi perdonare quel pronostico («Vinceremo 6 a 1 alle Regionali») da tutti interpreta­to come un de profundis per il Pd Veneto. L’ha messa sullo scherzoso il premier: «Siamo un partito di fantasisti: non posso neanche dire che se finisce 6-1 sono contento. Magari poi si perde in Toscana, non so…». E comunque, ha proseguito, «l’amica Ale» continui a mettercela tutta: «La sua partita l’ha vinta quando, diversamen­te da altri, ha deciso di dimettersi da europarlam­entare: ditelo ai Toti, ai Salvini e ai Pastorino». Chissà se basterà all’ adrenalini­ca Moretti, che non ha trascurato nemmeno uno dei 576 Comuni veneti (compliment­i), ma il cui senso delle proporzion­i ogni tanto vacilla («Se riparte il Veneto, riparte anche l’Europa»). Renzi ci ha messo il suo. Bordate sulla Lega: «Abbiamo fatto più cose noi in un anno che loro in 20». Su Salvini: «Regalategl­i una felpa con la scritta “Strasburgo”: si è dimenticat­o di essere europarlam­entare». E sui «gufi» di casa pd: «C’è chi sogna che il voto vada male». Poi a pranzo da Renzo Rosso, patron Diesel. Ma «Ale» non si preoccupi. In suo soccorso è in arrivo lunedì una mini valanga rosa: Boschi, Mogherini, Serracchia­ni, Madia.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy