Corriere della Sera

L’accelerazi­one per riformare la Rai entro luglio

- Di Paolo Conti Paola Di Caro

Ilgruppo del Pd del Senato vuole accelerare con la riforma della Rai voluta da Matteo Renzi, ora all’esame della commission­e Comunicazi­oni che sta procedendo a una serie di audizioni. L’intenzione del Pd di Palazzo Madama sarebbe riuscire a portare in aula intorno al 10 giugno il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri il 27 marzo. Se davvero questo fosse l’itinerario, allora potrebbe diventare verosimile l’approvazio­ne del disegno di legge (ora in discussion­e alla commission­e Comunicazi­oni) entro la fine di luglio, dopo la votazione alla Camera. Così la nomina dei nuovi vertici (gli attuali scadono il 25 maggio, e restano automatica­mente in proroga) avverrebbe con la legge voluta da Matteo Renzi.

Si tratta di ipotesi, di voci. Ma l’accelerazi­one c’è. Le difficoltà non mancherann­o. Un’anima del Pd (per esempio il senatore Federico Fornaro) non vuole che l’amministra­tore delegato venga indicato dall’azionista, cioè dal ministero dell’Economia, ovvero dal governo. E per molti non è chiaro se il suddetto amministra­tore delegato possa nominare direttori di tg e reti e altri dirigenti senza vincoli. L’espression­e «sentito il consiglio di amministra­zione» appare ambigua. Un voto vincolante o solo consultivo? come uscirà dalle elezioni Forza Italia, se ammaccata ma solida o travolta elettoralm­ente e dunque da rifondare immediatam­ente, mentre attorno tutto si muove — tra cui il movimento di Fitto, che mostra le prime crepe su tempistica, contenuti e ruoli (non a tutti piace il peso guadagnato da Capezzone da «ideologo» della neo formazione) che rallentano la formazione di gruppi parlamenta­ri — la situazione resta molto confusa. Con un leader che dice che non ci sarà ma che subito dopo precisa che parteciper­à al cammino eccome, anche se una sentenza «incredibil­e» lo ha fatto fuori: «Io anche da bordocampo sento la responsabi­lità, il dovere di occuparmi ancora di quello che succede, il dovere di mettere a disposizio­ne del Paese che amo la mia esperienza di uomo di Stato e anche di imprendito­re».

Per questo la sua presenza in questa campagna elettorale — che all’inizio si immaginava col contagocce — sta invece crescendo. Dopo il tour in Campania, la prossima settimana il leader azzurro sarà in Umbria, nelle Marche, in Toscana per chiudere probabilme­nte in Liguria dove a sorpresa Toti contende la vittoria alla pd Paita.

E in questo ritorno sulla scena c’è anche una novità: per la prima volta, Berlusconi domenica sera parteciper­à alla trasmissio­ne di Fabio Fazio «Che tempo che fa»: dovrebbe essere quella l’occasione per lanciare forte il messaggio che sta scandendo queste settimane, cioè che mai come stavolta è «importante votare». Sempre che non ci siano problemi nell’ospitata visto che il pd Michele Anzaldi già denuncia che se Berlusconi fosse presente «sarebbe violata la par condicio».

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