L’accelerazione per riformare la Rai entro luglio
Ilgruppo del Pd del Senato vuole accelerare con la riforma della Rai voluta da Matteo Renzi, ora all’esame della commissione Comunicazioni che sta procedendo a una serie di audizioni. L’intenzione del Pd di Palazzo Madama sarebbe riuscire a portare in aula intorno al 10 giugno il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri il 27 marzo. Se davvero questo fosse l’itinerario, allora potrebbe diventare verosimile l’approvazione del disegno di legge (ora in discussione alla commissione Comunicazioni) entro la fine di luglio, dopo la votazione alla Camera. Così la nomina dei nuovi vertici (gli attuali scadono il 25 maggio, e restano automaticamente in proroga) avverrebbe con la legge voluta da Matteo Renzi.
Si tratta di ipotesi, di voci. Ma l’accelerazione c’è. Le difficoltà non mancheranno. Un’anima del Pd (per esempio il senatore Federico Fornaro) non vuole che l’amministratore delegato venga indicato dall’azionista, cioè dal ministero dell’Economia, ovvero dal governo. E per molti non è chiaro se il suddetto amministratore delegato possa nominare direttori di tg e reti e altri dirigenti senza vincoli. L’espressione «sentito il consiglio di amministrazione» appare ambigua. Un voto vincolante o solo consultivo? come uscirà dalle elezioni Forza Italia, se ammaccata ma solida o travolta elettoralmente e dunque da rifondare immediatamente, mentre attorno tutto si muove — tra cui il movimento di Fitto, che mostra le prime crepe su tempistica, contenuti e ruoli (non a tutti piace il peso guadagnato da Capezzone da «ideologo» della neo formazione) che rallentano la formazione di gruppi parlamentari — la situazione resta molto confusa. Con un leader che dice che non ci sarà ma che subito dopo precisa che parteciperà al cammino eccome, anche se una sentenza «incredibile» lo ha fatto fuori: «Io anche da bordocampo sento la responsabilità, il dovere di occuparmi ancora di quello che succede, il dovere di mettere a disposizione del Paese che amo la mia esperienza di uomo di Stato e anche di imprenditore».
Per questo la sua presenza in questa campagna elettorale — che all’inizio si immaginava col contagocce — sta invece crescendo. Dopo il tour in Campania, la prossima settimana il leader azzurro sarà in Umbria, nelle Marche, in Toscana per chiudere probabilmente in Liguria dove a sorpresa Toti contende la vittoria alla pd Paita.
E in questo ritorno sulla scena c’è anche una novità: per la prima volta, Berlusconi domenica sera parteciperà alla trasmissione di Fabio Fazio «Che tempo che fa»: dovrebbe essere quella l’occasione per lanciare forte il messaggio che sta scandendo queste settimane, cioè che mai come stavolta è «importante votare». Sempre che non ci siano problemi nell’ospitata visto che il pd Michele Anzaldi già denuncia che se Berlusconi fosse presente «sarebbe violata la par condicio».