PUGLIA Emiliano e i due centrodestra: la mia vittoria spaventa Roma
il Pd la vittoria pugliese annunciata potrebbe avere effetti tattici sulla Campania: Renzi si consolerebbe meglio al Sud — sussurrano — se smarrisse per strada Enzo De Luca, vate dell’Impresentabilità. Ma l’effetto reale sulla Puglia, dopo un decennio di narrazione vendoliana, cinema e taranta, è triste come un addio d’autunno.
« La campagna elettorale non si è fatta proprio, il centrodestra non era in grado, e le sagre di programma di Emiliano dicono tutto... con quel nome», spiega l’editore Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria: «Piuttosto c’è stato, a destra come a sinistra, un intenso lavoro di captatio dei portatori di voti. Il decennio di Vendola è stato anche molto discusso ma il quadro non è stato mai così devertebrato. Lo spettacolo degli ultimi mesi è mortificante».
Si assiste a contorsionismi sublimi. Francesco Spina, sindaco di Bisceglie, presidente della Provincia Bat, alle comunali di Trani e Andria sostiene il centrodestra e alle regionali coordina le liste civiche d’appoggio a Emiliano. La Digos indaga sui soldi ai rappresentanti di lista in cambio di voti, dopo una clamorosa intervista di TgNorba a un tizio presentato come collaboratore di Anita Maurodinoia («ci pagano dai 30 ai 50 euro»). Anita, Miss Preferenze alle comunali, nega e querela. Ma, a prescindere, ha una storia funambolica: prima con Schittulli, poi con il nuovo sindaco pd Antonio Decaro, infine candidata da Emiliano alle regionali: non c’è querela che restituisca la bussola. Emiliano s’indigna se lo paragonano a De Luca per impresentabilità dei candidati: c’è qualche condannato in lista, sì, ma lui spiega che è tutta colpa del codice etico del Pd (ah, il Pd!) che lo consente per condanne minori in primo grado.
L’aria è mefitica a destra e a manca. Perfino un vecchio galantuomo come Schittulli se ne fa influenzare, sognando di rovesciare le previsioni «come Cameron» e sfogando la sua natura da gaffeur. Prima dà della malafemmena alla Poli Bortone: «Mesi fa si commuoveva alla mia candidatura, ora mi è rivale, mi sento tradito come Totò nella canzone». Poi piglia una china impervia: «Il cerchio magico di Berlusconi? Ha la magia di perdere. Gli riportano male le cose. Mica dico che è rimbecillito. Ma se fate il titolo “Schittulli dice che Berlusconi non è rimbecillito”, a lui fanno vedere solo la parola “rimbecillito”». Insomma, non è un gran complimento, e il professore si pente. Soave. Contro i francesi che, causa il batterio Xylella, boicottano i prodotti della Puglia, annuncia, nientemeno, che non metterà più cravatte di Parigi, tiè.
Alla stagione di Vendola hanno voltato le spalle due terzi dei pugliesi: l’Ilva, il gasdotto sotto l’Adriatico, gli ospedali chiusi, 160 mila posti di lavoro la percentuale di affluenza alle elezioni regionali che si sono tenute in Puglia il 28 marzo 2010: un totale di 2.245.412 cittadini persi in sette anni, a ragione o a torto tutto ora seppellisce l’antica narrazione. «Nichi però ha gestito bene il trapasso», ghigna Emiliano che, antropologicamente, rimarca da lui distanze siderali. Vendola se ne tiene a prudente lontananza geografica (in Umbria, a visitare una masseria dove si curano disturbi autistici): «Qui respiro, la campagna elettorale è mefitica: la traduzione locale del partito della nazione è il trasformismo che lei vede». Emiliano continua a inseguire la candidata grillina, Antonella Laricchia (se la contattate, vi depisterà sul suo « addetto stampa»): «La farò assessore anche se non vuole!», tuona. Lei continua a rispondergli picche e a proporre il salario di cittadinanza regionale. Ma Emiliano non molla. Mai. «Poche idee ma lottatore formidabile», ammettono anche i nemici. Sul gippone ha una scritta: «I politici non sono tutti uguali». Ringhia: «Vacci in giro a Napoli con uno slogan così e vedi che ti fanno!». La sua gente la rampogna, la piglia a mazzate, la perdona. Se davanti gli passa un ceffo in moto, gli strilla: «Il cascooo!». Capita che quello, suo vecchio imputato, si giri e lo riconosca, «scusate, dotto’». Michele lo guarda come plancton, un sorriso e si pappa pure lui.
@GoffredoB