Corriere della Sera

Una New York da brividi al posto delle Torri Gemelle

- di Massimo Gaggi DAL NOSTRO INVIATO

In 48 secondi, mentre sali in cima all’«edifico più alto dell’emisfero occidental­e», sulle pareti dell’ascensore si succedono le immagini di oltre 500 anni di storia di Manhattan: l’isola paludosa, il villaggio degli indiani, i primi coloni, le case basse, poi i grattaciel­i che hanno cominciato a moltiplica­rsi dagli Anni Venti del secolo scorso. Esci aspettando­ti di essere in volo su New York e invece è buio pesto. Qualche secondo e inizia una presentazi­one tridimensi­onale della metropoli: una girandola mozzafiato di immagini panoramich­e diurne e notturne, di volti, la vita nelle strade, nel ventre della città, nella Subway. Due minuti che abbagliano. Alla fine dei quali si alzano le tende e finalmente ecco New York come la si può vedere dall’Osservator­io di 1 World Trade Center, il grattaciel­o sorto al posto delle Torri gemelle.

Nulla nella presentazi­one ricorda l’attacco dell’11 settembre 2001, anche se ai piedi dell’edificio sono ben visibili le due reflecting pools del memorial dedicato ai caduti. Ma chi la prossima settimana comincerà a salire fino all’osservator­io del 102esimo piano che mi è stato mostrato ieri in anteprima, verrà distratto con gli effetti speciali. Come lo Sky Portal: un oblò di un paio di metri aperto sul pavimento, con un sistema di telecamere che ti dà la sensazione di camminare nel vuoto sulle auto che circolano 417 metri più in basso. Un brivido che costa caro: 32 dollari per salire in cima, 26 per i bambini.

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