Da Tel Aviv alla Slovenia
etero sia gay: la quota base per la formula weekend di 4 giorni e 3 notti a partire da 386 euro è valida per gli sposi, i testimoni e gli amici ed è comprensiva di voli, hotel di categoria 5 stelle e persino l’organizzazione del matrimonio nel comune di Valletta e l’assistenza di un wedding planner ( info@twizz.it). I World Rainbow Hotels, catena che già nel nome annuncia la sua anima «arcobaleno», da anni organizzano viaggi Lgbt: tra le mete non ci sono soltanto Amsterdam e Barcellona (anche se in Spagna il vero riferimento è Sitges, il villaggio della Costa Dorada a 40 km dalla città catalana) ma nella lista delle proposte ci sono anche Bardolino, sul lago di Garda o Tulum in Messico ( www.worldrainbowhotels.com). E sempre in Messico è diventata una meta popolarissima Puerto Vallarta con un’atmosfera cosmopolita per i visitatori Lgbt che arrivano da Europa, Nordamerica e Australia con un passaparola globale.
Fra le altre destinazioni extraeuropee, Tel Aviv, che il 12 giugno ospiterà il Gay Pride, è stata dichiarata la migliore meta Lgbt secondo le indicazioni di un sondaggio internazionale organizzato da GayCities.com e dalla compagnia aerea American Airlines: con il 43 per cento dei voti la Città Bianca ha surclassato New York, Toronto e Londra per iniziative come la campagna Gay Vibe sostenuta dal Ministero del Turismo ( awiderbridge.org). Al di là dell’organizzazione turistica, quello che premia queste destinazioni e l’«X Factor» di un’atmosfera «friendly» che viene vissuto come il rispetto di qualsiasi orientamento e identità sessuale. In Italia una nuova iniziativa commerciale (fondata l’anno scorso) è quella della torinese Q Way ( www.q-way.it) un tour operator specializzato in prodotti per la clientela LGBT che segnala con prontezza occasioni di viaggio come la «Pink Week» in Slovenia dal 28 maggio. Il titolare dell’agenzia Luca Fiandino ha trovato due strade di sviluppo: «Da una parte proposte di viaggio mirate per i nostri clienti italiani e dall’altra una serie di pacchetti per i viaggiatori esteri che richiedono strutture certificate Lgbt in Italia». La “certificazione” che ovviamente non segue nessun tipo di normativa è il punto centrale per Fiandino: «Per noi è importante che le strutture accolgano i visitatori Lgbt con criteri di equità, banalmente come qualsiasi altra coppia eterosessuale, e con il valore aggiunto di essere a conoscenza di ritrovi e proposte specifiche per il mondo Lgbt».