Juve, l’oro nel mercato
Pirlo, Giaccherini, Estigarribia, Pazienza, tutti, in modo diverso e a diversi livelli, utili alla causa. C’è anche quello che alla Juve considerano il flop del nuovo corso: Eljero Elia. Pagato 9 milioni, viene presto esiliato da Antonio Conte. Però almeno, finanziariamente, il danno è minimo. Viene rispedito al mittente per 8,5 milioni. Curiosità: transita Iago Falque (dal Villareal) e riparte (Tottenham). Gli inglesi versano un milione. In società qualcuno commenta: «Abbiamo trovato un milione per strada». Non è il tempo, né il posto di Iago. A gennaio arrivano il vero Padoin, Simone, Martin Caceres e Marco Borriello. Dei tre, l’unico che lascia la compagnia dopo sei mesi è Borriello. Però, pur accolto male dai tifosi della Juventus, segna un gol fondamentale a Cesena, sulla strada del primo titolo. Il 2012 è l’anno di Paul Pogba. Con lui Asamoah, Isla, Niklas Bendtner, Sebastian Giovinco (11 milioni) fortemente voluto da Conte. Anche i grandi sbagliano. La sessione di gennaio non è consistente (Peluso e Anelka) ma tanto non serve.
Il 2013 è l’anno di Ogbonna, Llorente e soprattutto Carlos Tevez, il più grande acquisto della nuova Juve. Più di Pogba. Pagato 9 milioni più 5 di bonus, più 5,5 di stipendio, l’ingaggio dell’Apache viene sottovalutato dai rivali che potrebbero arrivare a queste cifre. È considerato in declino e inaffidabile. Dopo due anni, per quanto ha dato, per sostituirlo occorrerebbe un investimento di 50 milioni e un ingaggio di 7/8. A gennaio ‘14 arriva Pablo Osvaldo. Un solo gol, ma alla Roma, all’Olimpico, a favorire il superamento di quota 100. Il 2014 è l’anno uno dopo Conte. Con Allegri in panchina ecco Alvaro Morata, accompagnato dai malumori per l’addio a Immobile, Pereyra, Romulo e Evra, con la sua intelligenza e la dimestichezza con l’Europa. A gennaio 2015 Sturaro e Matri. A ragionarci a due settimane dall’assalto alla Champions, l’assioma-Paratici non è stato solo rispettato, ma anche migliorato.
Finché gli avversari non si avvicineranno a «2 buoni, uno così così, uno male», il divario con la Juventus sarà abissale.
Paratici «Nessun fenomeno: se su 4 giocatori acquistati, 2 sono buoni hai già fatto tanto»