Corriere della Sera

Dal «fiuu» al doppio palo classe, voglia e buona sorte

- Paolo Tomaselli

Palo, doppio palo e controdedu­zioni. Il tema è delicato e molto poco esatto: gli scongiuri sono comprensib­ili. Ma il primo a dire «siamo stati bravi e fortunati» dopo la vittoria della decima Coppa Italia è stato Massimilia­no Allegri. Per Alessandro Matri, uomo amuleto del tecnico, «certi segnali sul fatto che sia il nostro anno ci sono e bisogna essere bravi a coglierli». Perché poi ci può essere la buona sorte. Ma alla base ci deve essere tutto il resto. E la Juve è full optional. Non per niente questa è anche la stagione del #fiuuu via Twitter del suo allenatore, rilanciato a partire dai gol segnati all’ultimo secondo contro l’Olympiacos (da Pogba) o contro il Torino all’andata (capolavoro di Pirlo). Il clamoroso doppio palo colpito ai supplement­ari dal laziale Djordjevic sull’1-1 è sembrato un ulteriore segnale di congiunzio­ne astrale favorevole. Perché ci sono anni storti e anni buoni: la manina che in Champions ha estratto Borussia, Monaco e Real, ovvero le migliori avversarie possibili in quel momento, era quella di Kalle Riedle, che nel 1997 tolse alla Juve la Coppa col suo Borussia. La storia prende e poi qualcosa ti rende, fino a dove non si sa. In particolar­e coi monegaschi nei quarti la Juve ha faticato, passando il turno grazie al rigore di Vidal sul quale il Monaco ha protestato, perché Morata atterrato da Carvalho era leggerment­e fuori area. Al ritorno, le proteste ci sono state per un rigore non dato. La Juve non ha demeritato, ma si può dire che ha suonato il lato B del proprio disco migliore. Un classico, già sentito a tratti negli ultimi anni con l’Inter, il Chelsea, il Borussia o l’Atletico. Se qualcuno volesse spingersi a fare confronti tra la Juve e un’altra squadra vincente a Berlino, è autorizzat­o: l’Italia di Lippi trovò l’Australia, battuta con un rigore di Totti nel finale e Ucraina, prima di vincere in volata sulla Germania e battere ai rigori i francesi. La traversa di Trezeguet anche in quel caso poteva sembrare un risarcimen­to, dopo la beffa di Euro 2000. E anche la Juve, che ha perso le ultime tre finali di Champions giocate, qualche credito con la buonasorte ce l’avrebbe. Ma forse è meglio non dirlo.

 ??  ?? Vincente Massimilia­no Allegri, 47 anni, alla prima stagione sulla panchina della Juventus Insaziabil­i La festa bianconera per la vittoria della Coppa Italia contro la Lazio. La Juventus ha centrato all’Olimpico il suo secondo titolo stagionale (e la...
Vincente Massimilia­no Allegri, 47 anni, alla prima stagione sulla panchina della Juventus Insaziabil­i La festa bianconera per la vittoria della Coppa Italia contro la Lazio. La Juventus ha centrato all’Olimpico il suo secondo titolo stagionale (e la...

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