Corriere della Sera

Emma Bonino sta meglio «Il tumore è sparito Ora torno alla politica»

A quattro mesi dall’annuncio della malattia: «Solo una tappa, ma è un bel giorno»

- Paolo Conti e Mario Pappagallo

«È certamente un bel giorno per me». Emma Bonino stupisce ancora una volta, annunciand­o dai microfoni di Radio Radicale la scomparsa delle evidenze del tumore ai polmoni, male che aveva comunicato al popolo radicale nello stesso modo, sempre in diretta radiofonic­a, il 12 gennaio scorso.

Quella gelida mattina d’inverno aveva la voce rotta dall’emozione, da una umanissima paura delle incognite da affrontare. Ieri il timbro era allegro, squillante. Il contenuto, tipicament­e boniniano, un misto di realismo, razionalit­à, voluto distacco e, insieme di emozioni: «Il bollettino medico contiene una buona notizia, perché gli esami clinici e la Tac fatti in questi giorni evidenzian­o una disappariz­ione di ogni evidenza di cancro, è il meglio che mi potevo aspettare».

E qui Emma Bonino pensa subito agli altri: «Il mio è anche un messaggio di speranza che voglio dare a tutti quelli che a milioni stanno seguendo dei percorsi per questo tipo o altro tipo di sfide che ci troviamo ad affrontare, e comunque mi pareva giusto e sacrosanto condivider­e la situazione come ho fatto dall’inizio con voi tutti tramite Radio Radicale».

Poi ringrazia il collegio medico, i professori Santini, Cortesi e Tombolini, «il personale medico e paramedico che in questi mesi mi ha assistito durante le radio e chemio terapie, con grandissim­a attenzione, per non dire con grandissim­o affetto».

Ha ben chiara la prospettiv­a che la partita non è chiusa. Una consapevol­ezza assoluta, anche qui Bonino entra nei dettagli: «So bene che, come scrive il bollettino, è solamente una tappa, che dovrò fare bene adesso questa radio terapia preventiva al cervello e poi un periodo di riposo abbastanza lungo che mi è stato prescritto proprio per evitare ricadute percentual­mente molto alte in questo tipo di cancro nei primi dodici mesi dopo il trattament­o. Però è un bel giorno per me, mi consente anche di dedicarmi un po’ di più, appena recupererò un po’ di forze, alle attività politiche che mi stanno a cuore, poterlo far sapere come messaggio di speranza».

L’annuncio ottiene l’effetto che lei stessa aveva voluto: un gesto in qualche modo «politico» e un messaggio di speranza. Dal Campidogli­o le arriva un grande applauso collettivo durante la cerimonia di iscrizione nel registro delle unioni civili capitoline delle prime 17 coppie italiane.

Cadono i confini tra partiti, gli auguri sono tutti uguali, quelli di Renata Polverini o di Mara Carfagna da Forza Italia, o gli altri di Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, e di Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica.

«Apprendo con grande gioia la notizia del netto migliorame­nto delle condizioni di salute di Emma Bonino, a cui rivolgo i miei più affettuosi auguri per un pronta e completa guarigione — scrive in una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi —. Emma è una donna forte e coraggiosa e il Paese ha ancora bisogno di persone come lei».

Carmine Pinto, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia medica del Policlinic­o Sant’Orsola — Malpighi di Bologna e presidente dell’Associazio­ne italiana oncologia medica (Aiom) si ricollega alla frasechiav­e sulla speranza: «La positività e la condivisio­ne delle scelte di cura, non solo da punto terapeutic­o, ma anche emozionale, sono davvero fondamenta­li per la buona riuscita del trattament­o oncologico. E aiutano ad accettare meglio anche le difficoltà insite nelle cure anticancro. Non dobbiamo più parlare di cancro come di una malattia incurabile e inguaribil­e, ma di una patologia come tante altre, che può essere trattata e spesso sconfitta».

Lei, Emma Bonino, non vuole dire altro («niente da aggiungere, e non sono il mio tumore», un modo per negare l’identifica­zione malattia-persona). Tutto ora è affidato al suo sorriso degli ultimi tempi, alla sua capacità di capovolger­e perfino lo stereotipo del foulard annodato per nascondere gli effetti della chemiotera­pia (ha inventato una originale copertura con una treccia di stoffa dal sapore mediorient­ale).

Modalità che hanno colpito anche papa Francesco. Il 2 maggio Emma Bonino, di nuovo a Radio Radicale, aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata dal pontefice: «Si è informato della mia salute incoraggia­ndomi a tenere duro, cosa che sto facendo con tutte le mie forze. Mi ha rinnovato l’impegno a tenere duro perché poi l’erba cattiva non muore mai, ma mia mamma diceva che sono un’erba resistente, cattiva no». Resistenti­ssima, questo è sicuro.

L’impegno «Appena recupero un po’ di forze potrò tornare a dedicarmi alle attività politiche»

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 ?? (foto Giuseppe Lami / Ansa) ?? Radicale Emma Bonino è nata a Bra (Cuneo) 67 anni fa. È stata Commissari­o europeo per gli aiuti umanitari e per la tutela dei consumator­i, ministro del Commercio internazio­nale e degli Affari esteri
(foto Giuseppe Lami / Ansa) Radicale Emma Bonino è nata a Bra (Cuneo) 67 anni fa. È stata Commissari­o europeo per gli aiuti umanitari e per la tutela dei consumator­i, ministro del Commercio internazio­nale e degli Affari esteri

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