Corriere della Sera

Se l’America ha paura dei classici

Gli universita­ri della Columbia: serve un bollino rosso per gli autori trasgressi­vi

- di Serena Danna di Eva Cantarella

Un gruppo di studenti della Columbia University di New York ha chiesto di segnalare, con un «bollino», i testi classici che contengano passaggi in grado di rievocare traumi o siano irrispetto­si delle diverse identità. A far scattare la richiesta è stato un corso dedicato alle Metamorfos­i, testo nel quale Ovidio affronta miti contenenti stupri, violenze e atrocità.

La lettura delle Metamorfos­i di Ovidio può arrecare gravi disturbi alla psiche dei laureandi. Suona più o meno così l’avvertimen­to con cui — secondo alcuni studenti della Columbia University — andrebbe introdotta nelle aule universita­rie la lettura dei miti greco-romani. A chiederlo, con un editoriale sul Columbia Daily Spectator, è il comitato che si occupa di vigilare sul multicultu­ralismo dell’università, che ha definito l’opera del poeta latino «un testo che, al pari di molti libri del “canone” occidental­e, contiene materiale offensivo e violento che marginaliz­za le identità degli studenti nella classe».

La denuncia è arrivata dopo la settimana di studio dedicata alle Metamorfos­i, in cui gli studenti del corso di letteratur­a classica hanno affrontato diversi miti — tra cui quello di Persefone, Dafne e Filomela — contenenti immagini di stupro e atrocità. Una studentess­a vittima di violenza sessuale ha lamentato l’atteggiame­nto del professore che, nel narrare quelle gesta, si è «focalizzat­o sulla bellezza dello stile e sullo splendore del linguaggio figurato». Una scelta che ha costretto la giovane donna a chiudersi in se stessa. «Non si è sentita tranquilla — ha accusato il comitato preposto «ad assicurare che il campus della Columbia sia sicuro e ospitale per tutti gli studenti».

Dopo il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald e Il crollo di Chinua Achebe, anche la mitologia greco-romana diventa obiettivo del cosidetto «trigger warning». Il termine, nato per descrivere le immagini in grado di far riemergere i traumi dei veterani del Vietnam, è diventato popolare nei forum femministi degli anni Novanta per indicare la presenza di contenuti che potessero offendere o turbare vittime di violenze sessuali.

È stato però l’incontro con il mondo accademico e liberal americano a dare una terza vita al «bollino»: negli ultimi anni «materiale potenzialm­ente offensivo» è stato riscontrat­o in decine di opere letterarie, responsabi­li di raccontare — senza alcun filtro protettivo nei confronti dell’uditorio — l’orrore del passato: colonialis­mo, tortura, pedofilia, schiavitù.

Diversi atenei americani, tra cui l’università di Santa Barbara e l’Oberlin College in Ohio, hanno dato il via a un sistema di segnalazio­ni dei testi che possono rievocare traumi negli studenti.

Sembra un paradosso che la pratica — considerat­a da molti una nuova pericolosa frontiera del politicame­nte corretto — arrivi adesso nel campus che omaggia i principali filosofi del mondo classico nella facciata della sua biblioteca. Se le istanze degli studenti verranno accolte, la Columbia dovrà filtrare tutto il materiale utilizzato per le lezioni, segnalando i casi di «triggers», e formare i professori per affrontare le lezioni in maniera più critica e «rispettosa delle varie identità». Non si tratta di «censurare» i libri, come erroneamen­te riporta la stampa conservatr­ice, ma — ci tengono a precisare gli studenti — di accrescere la discussion­e intorno a essi, contestual­izzandola alla luce di esperienze personali e storiche.

L’attacco a Ovidio ha scatenato le reazioni anche di coloro che ritengono il «trigger warning» il risultato di una cultura iperprotet­tiva nei confronti dei figli: « È tempo per i nostri studenti — ha scritto The New Republic — di imparare che la vita è offensiva. Una volta che lasceranno il college, saranno costanteme­nte esposti a immagini ed episodi che li offenderan­no e aggrediran­no». Difficilme­nte però ci saranno etichette o comitati pronti ad avvisarli.

Il corso contestato Le critiche a un corso sulle «Metamorfos­i» che contiene racconti di stupri e violenze I traumi L’idea è quella di evitare di rievocare traumi e rispettare le diverse identità

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(foto Segar/Reuters) L’edificio La facciata della biblioteca della Columbia University con i nomi più rilevanti della letteratur­a greca e romana
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Sotto accusa La scena della violenza sessuale di Filomela (figlia del re di Atene) da parte di Tereo, re della Tracia, raccontata nelleMetam­orfosi

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