E per Taranto gli Amenduni bussano al Quirinale
Il dado è tratto. Nei giorni scorsi la famiglia Amenduni ha presentato ricorso alla presidenza della Repubblica contro le decisioni prese dal governo sull’Ilva, di cui controllavano il 10 % mentre la parte restante faceva capo ai Riva. L’accusa è che sia stato violato l’articolo 42 della Costituzione, quello che garantisce la proprietà privata. Quest’ultima, ricordano gli Amenduni citando il terzo comma dell’articolo, «può essere espropriata per motivi d’interesse generale». Ma, aggiunge la norma, «salvo indennizzo», che nel caso Ilva non è stato corrisposto. Il ricorso degli Amenduni, una famiglia di acciaieri con attività diversificate, è il momento culminante di una profonda insoddisfazione, andata crescendo durante le gestioni commissariali volute dal governo. Gli Amenduni lamentano di essere stati emarginati benché non fossero corresponsabili delle scelte dei Riva in quanto tra le due famiglie i rapporti erano pessimi da tempo, come conferma la loro emarginazione nella gestione.