I test sul sangue: Domenico non era ubriaco
Alla veglia di preghiera organizzata dalla famiglia soltanto tre studenti. Assenti i dirigenti scolastici
MILANO Solo tre studenti. Degli altri compagni del liceo scientifico Ippolito Nievo non c’è stata traccia. A quasi due settimane dalla morte di Domenico Maurantonio, caduto per venti metri da una finestra dell’hotel Da Vinci durante la gita a Milano, oltre ai silenzi di molti compagni di classe che ancora circondano questa tragica storia, c’è ora il segno — forte e inaspettato — di una frattura tra la famiglia del 19 enne e compagni e professori del liceo padovano. Solo tre studenti si sono presentati ieri alla veglia in ricordo di Domenico. Lo hanno fatto quando la funzione era già iniziata e nessuno ha trovato la forza di avvicinarsi alla mamma e al papà.
Forse è stata la semplice (e comprensibile) paura di trovarsi di fronte fotografi e telecamere, ma in chiesa non si sono visti nemmeno i vertici del liceo padovano. Nei giorni scorsi la famiglia aveva criticato sia il comportamento dei compagni di classe della 5E — che anche secondo la procura di Milano non avrebbero raccontato tutta la verità su quella notte — sia quello dei vertici del Nievo che avrebbero «mostrato indifferenza» nei confronti della morte del ragazzo. Un’ulteriore pagina di dolore e mistero in questa storia ancora senza soluzione.
Quanto ai risvolti delle indagini, gli inquirenti hanno spiegato che i primi risultati dei test tossicologici — un tasso alcolemico inferiore a 1 grammo per litro, il limite per la guida è 0,5 —, sono soltanto «dati parziali» che devono essere giudicati con grande prudenza. Gli inquirenti, coordinati dal pm di Milano Claudio Gittardi, hanno precisato che ancora non sono state completate le relazioni medico scientifiche.
Ma Domenico era ubriaco? No. Di certo aveva bevuto, ma un tasso simile si può ottenere semplicemente dopo aver ingerito due o tre birre nel corso della serata. Eppure, secondo i medici, anche una quantità simile di alcol avrebbe potuto comportare effetti collaterali: cambiamenti dell’umore, nausea, sonnolenza, riduzione della capacità di giudizio e riflessi alterati.
Dalle indiscrezioni non è emerso nulla sulla presenza di lassativo nel corpo dello studente. Un’ipotesi comunque al vaglio degli inquirenti visto che sul pavimento c’erano molte tracce di feci e gli slip, trovati accanto al cadavere, erano sporchi. «Servono esami specifici e tempi ancora più lunghi».