Corriere della Sera

Belloli e le «calciatric­i lesbiche»: macché omofobo, ho un amico gay

Il presidente della Lega Dilettanti sfiduciato dopo la gaffe: è un golpe, non lascio

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che ero stanco. Stop. Solo due volte. E certo non mi dimetto adesso, per una frase che non ho detto. Ho 65 anni, non ho mai preso “stecche” e non ho mai rubato in vita mia, dopo 40 anni di banca oggi posso contare su una discreta pensione, non ho bisogno per vivere dei soldi del calcio, dei contributi federali. Facciano come credono. Ma io omofobo proprio no! Come si fa a dire che ce l’ho con gay e lesbiche: uno dei miei amici da oltre 30 anni è omosessual­e e ogni tanto scherziamo, lui mi dice “non sai cosa ti perdi...” e io sto al gioco, facciamo battute. Al matrimonio di mia figlia, tre anni fa, non c’erano forse tra gli invitati quattro o cinque ragazzi gay? Io il calcio femminile lo volevo aiutare eccome, altro che frasi sessiste! Arrivederc­i. Quando le vorrò dare un’intervista, la richiamerò io».

Elisabetta Cortani, la presidente della SS Lazio femminile, dice che Belloli è uno fatto così, talmente esuberante da rischiare il ridicolo: «L’altro giorno — racconta — prima di andarsi a fare sfiduciare dall’intero Consiglio nazionale, ha organizzat­o un Pizza Party alla Lega Dilettanti. Ha pagato lui per tutti i dipendenti. Ha detto: “Dai, ragazzi, festeggiam­o”. Anche se non c’era niente da festeggiar­e».

Non ho mai rubato soldi, mai preso stecche Lavoravo in banca, non ho bisogno dei quattrini del pallone

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