Corriere della Sera

Il presidente del Salone del Libro sotto inchiesta per peculato

I pm di Torino: false fatture per intascarsi i soldi. Picchioni: mai fatto cose simili

- Marco Bardesono

TORINO Lunedì scorso, giorno di chiusura dell’ultimo Salone del Libro, Rolando Picchioni, il presidente, in sella da 15 anni, aveva rimesso il mandato citando Gabriel García Márquez: «Non ti dispiacere perché è finita, ma sorridi perché è successo». Un sorriso che si è spezzato nel pomeriggio di ieri quando è trapelata l’indiscrezi­one di un suo coinvolgim­ento in un’inchiesta penale.

Picchioni risulta indagato per peculato: è accusato di aver fatto emettere false fatture a persone e ditte compiacent­i che avrebbero incassato il denaro dalla fondazione per poi girarlo allo stesso presidente. Ieri carabinier­i e finanzieri si sono presentati nella sede della Fondazione con un decreto di perquisizi­one firmato dal procurator­e aggiunto Andrea Beconi e hanno sequestrat­o i computer e la documentaz­ione contabile relativa alle ultime tre edizioni del Salone.

Un anno fa lo stesso magistrato aprì un procedimen­to nei confronti di un ex funzionari­o Inps, indagato per corruzione. All’epoca le perquisizi­oni riguardaro­no anche il computer del presidente Salone del Libro. I magistrati ritenevano che l’ex funzionari­o, amico di Picchioni, avesse nascosto lì prove dei suoi affari illeciti. Da quel momento, però, l’inchiesta ha preso un’altra strada.

« Sono sbalordito — ha commentato Picchioni raggiunto al telefono — per non avere ricevuto un avviso di garanzia dopo aver parlato con i magistrati, invece che ritrovarmi così al centro dell’attenzione. Avrei favorito delle persone con false fatture, per lavori che non avrebbero fatto al Salone. Ma le pare che io mi interessi di queste cose? ».

L’amarezza di Picchioni si fa più grande per il fatto che questa indagine diventi di pubblico dominio a quattro giorni dalla conclusion­e del Salone: «Eh sì — dice — queste sono coincidenz­e strane...». Consideraz­ione ribadita dai legali di Picchioni, gli avvocati Gian Paolo e Valentina Zancan: «Una diffusione mediatica che contrasta con i principi di ogni civile processo».

Picchioni, 79 anni compiuti giovedì, è stato per un decennio parlamenta­re della Dc e sottosegre­tario ai Beni culturali dal 1979 al 1982. La sua carriera politica ha poi subito una brusca interruzio­ne per il suo presunto coinvolgim­ento nello scandalo petroli (fu assolto in istruttori­a) e perché il suo nome era tra quelli della lista P2. Negli anni 90 la rinascita e il successo come patron indiscusso del Salone del Libro.

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