Ottanta ricette di casa e il fuoco lento dei
Da oggi con il il volume di Angela Frenda «Racconti di cucina»
Nel suo best seller Home Cooking la scrittrice newyorkese Laurie Colwin confessò che cucinare era per lei l’attività più antidepressiva immaginabile. Rintanarsi tra i fornelli era, cioè, come ritrovare se stessa.
Quando, insomma, preparare un pranzo o una cena non è un obbligo faticoso ma è frutto di una scelta, il mondo della cucina può diventare il regno dell’appagamento e del piacere, il luogo dove esprimere tutta la propria inventiva. Così pensava Colwin. Ma anche la scrittrice e sceneggiatrice Nora Ephron. E, dopo di loro, Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera e autrice di Racconti di cucina. Le 80 ricette perfette della cucina di casa, da oggi in edicola con il quotidiano. «L’idea del libro — racconta lei — è venuta quasi naturalmente» dopo la nascita dell’omonima trasmissione sul sito del Corriere. Ma è qualcosa di più di una semplice guida alla preparazione di ottanta piatti.
Se per l’autrice cucinare — e scriverne — è un buon modo per riflettere e per «allontanarsi dai buchi neri», per il lettore Racconti di cucina è un volume da sfogliare con calma, come un «ricettario di famiglia», dove a ogni elenco di ingredienti corrispondono storie, evocazioni, aneddoti e
In edicola
Il volume «Racconti di cucina», in vendita a partire da oggi con il Corriere della Sera: le ricette sono 80, divise in cinque capitoli memorie di una famiglia, quella dell’autrice, che mandava in scena vendette, amori e gelosie proprio intorno alla tavola delle feste.
Così nascono i cinque capitoli del libro, uno di questi — Olga, Nora e le altre — tutto dedicato alla cucina al femminile. I piatti raccontati, per lo più semplici, sono a volte moderni, come la zuppa di gamberi al latte di cocco e curry o la cheesecake alle albicocche sciroppate; ma più spesso recuperati dalla tradizione gastronomica campana (come il tortino di alici e gli altri del capitolo Napoli e dintorni) o dalla letteratura, come il biancomangiare cucinato da Jo March in Piccole donne. Talvolta pensati per essere cucinati e mangiati durante le vacanze di Natale o di Pasqua, come il sartù di riso o la pastiera nel capitolo A casa per le feste. Oppure, come le ricette de I piatti che non tradiscono (quasi) mai, per risolvere in modo astuto le cene imbastite all’ultimo.
Una sezione a parte, infine, è dedicata ai dessert, Tutti i dolci della mia vita. Meringhe, babà, crostate al cioccolato o alle pere. «Cibo di una classe superiore. Prendi un bigné. Lo vogliamo davvero confrontare con un ragù? Non c’è partita».