Corriere della Sera

Perche gli uomini sanno twittare meglio

- Di Costanza Rizzacasa d’Orsogna

Che sui social le donne tornino donzelle? È il doppio standard del retweet, denunciato dal Twee-Q, Twitter Equality Quotient. Un progetto svedese che, analizzand­o la parità sul social, ha scoperto che gli uomini vengono ritwittati molto più delle donne: addirittur­a il doppio. Più ritwittati anche dalle stesse donne — e del resto, sottolinea­va uno studio di Harvard, maschi e femmine, su Twitter, tendono a seguire molto di più i maschi. Ora, la New York University ha deciso d’indagare le ragioni delle disuguagli­anze. E ha scoperto che le donne usano hashtag più espressivi, come #ohhh #ahhhh, #grrr, mentre gli uomini più tradiziona­li (chi, cosa, dove). Gli hashtag femminili sono più creativi (#teaminsonn­ia), più flirtosi; quelli maschili più funzionali e informativ­i. Ovvio che una notizia ha molte più chance di retweet di un’emozione - e che a una ricerca questi tweet siano più facili a trovarsi. Già in passato i linguisti avevano osservato che mentre le donne usano i social più come un diario, gli uomini lo fanno per essere seguiti. Nel 2011, uno studio sull’uragano Irene rivelò che gli uomini twittavano parole come «ultim’ora», «media» e «Obama», le donne «al sicuro» e «sto pregando». Oggi la BBC nota che il dibattito politico su Twitter è dominato dagli uomini (il 75% degli hashtag col nome di un partito è maschile, anche se il leader è donna).

Posto che a volte sui social regrediamo tutti a bambinetti, se lo studio della NYU è strumental­e a dare alle donne più retweet («Le femmine vanificano lo scopo dell’hashtag», sferza l’Atlantic), più interessan­te ancora è come riveli che uomini e donne, e soprattutt­o queste, replichino su Twitter i cliché di genere. Dov’è il principe sul cavallo bianco?

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