Di nuovo preda Il grande affare dei private equity
Tramortita da anni di saccheggio della cassa e speculazioni selvagge, Seat Pagine Gialle si era appena rimessa in piedi e aveva cominciato a camminare con le proprie gambe. Convalescente ma risanata. E ora di nuovo preda. Era scritto, previsto. Mancavano solo data e nome dell’acquirente. Era previsto per la natura stessa dei soci che si sono trovati a controllare l’azienda dopo la conversione dei bond in capitale: GodenTree e Avenue, fondi speculativi pronti a cogliere la prima occasione per realizzare un capital gain. L’occasione si è concretizzata un mese dopo l’assemblea che ha approvato il bilancio e la chiusura formale della procedura di concordato. Fusione con Italianoline, un’operazione che renderà il nuovo gruppo leader assoluto nella pubblicità digitale e dei servizi internet per piccole e medie imprese. E così sembrano combinarsi l’utile speculativo dei fondi e l’utile industriale dell’azienda. Però c’è una nota stonata. In Borsa il titolo è crollato di quasi il 15% a 0,004 euro, avvicinandosi al prezzo (0,0039) dell’Opa obbligatoria che Italiaonline dovrà lanciare. È come dire che il mercato prezzava Seat molto più di quanto Italiaonline la paghi.