Una bambina narra la favola-cartoon del Piccolo principe
Per trasformare in film il celeberrimo romanzo pubblicato nel 1943, Il piccolo principe di Antoine de SaintExupéry, ci sono voluti otto anni. In passato, tanti ci avevano provato rinunciandoci, anche Stanley Donen e Bob Fosse.
La trasposizione sullo schermo del racconto di culto per milioni di lettori di tutto il mondo era attesa con apprensione. Il coro delle critiche è stato positivo e unanime, da Variety a Le Figaro. Il regista americano Mark Osborne ( Kung Fu Panda) e i produttori Dimitri Rassam e Aton Soumache hanno impiegato con il regista due troupe e due tecniche, la computer grafica e la stop motion, dando al racconto ricchezza di dimensioni e prospettive.
Dice il regista: «Da quando la mia fidanzata, poi mia moglie, al college me ne regalò una copia, era il mio sogno portare sullo schermo la storia, anzi le storie che la compongono, una sorta di educazione sentimentale e dell’immaginazione per giovani e adulti. Sintetizzarne gli intrecci è stato arduo, ma abbiamo creato una cornice diversa, quella di una bambina che si prepara agli esami sotto il ferreo controllo della madre e viene invece visitata dal fantasma gentile dell’aviatore che la porta all’incontro col Piccolo principe. Il quale vaga nello spazio, proviene da un asteroide e ha come un tesoro una rosa della quale dice sempre: “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che l’ha resa così importante”. La voce della rosa in Francia e in Usa è di Marion Cotillard. Toccherà a ogni spettatore, come accade con il libro, scegliere sullo schermo le frasi, i personaggi, il mare di stelle che preferirà».
Voci celeberrime in tutto il mondo hanno fatto a gara per essere nei diversi cast vocali del film. La voce dell’aviatore in Usa è quella di Jeff Bridges, in Francia di André Dussolier. In Italia è di Toni Servillo.