Corriere della Sera

I lunghi derby di fine campionato per la Champions e per dispetto

Da Genoa-Inter a Lazio-Roma, in ballo oltre all’Europa c’è il primato cittadino

- Roberto Perrone

Quanti derby ci sono in Italia? Molti, ma a fine campionato di più e non si tratta solo di quelli classici. La penultima giornata, in questo senso, propone un importante Lazio-Roma, spostato lunedì a prima sera (ore 18). Nella Capitale questa è «la partita» ma ora ci sono altri motivi di rivalità tra le due squadre: 1) la qualificaz­ione alla Champions League; 2) i programmi per l’estate perché le ferie sarebbero danneggiat­e dai preliminar­i; 3) il primato dell’una sull’altra, che ha sempre la sua rilevanza. Stefano Pioli ritornerà al 4-2-3-1 abbandonan­do la difesa a tre schierata contro la Juventus nella finale di Coppa Italia. Torna Stefano Mauri, in retrovia con i bianconeri, mentre dall’altra parte Francesco Totti spera in un’altra doppietta da selfie, come all’andata, anche se la rimonta da 0-2 a 2-2, (11 gennaio), illuse i gialloross­i. A meno tre dalla Juventus c’era ancora in giro qualcosa di magico. Ora rimane il meno 16 dai bianconeri e questo derby lungo due partite con la Lazio per il secondo posto. La squadra di Pioli, dopo aver accarezzat­o la qualificaz­ione diretta, adesso oltre al derby con la Roma, ne vive uno a distanza con il Napoli a cui, nell’ultima giornata di serie A, dovrà rendere visita.

Rafa Benitez ha i numeri per superare Pioli, proprio sul traguardo di questo derby Champions. Dovrà però vincere oggi allo Stadium, nel giorno della consegna a Madama della Coppa Scudetto. Il Napoli non passa a Torino dal 2009. La Juventus, seppure rimaneggia­ta (ma non troppo: ci saranno sicurament­e Buffon, Marchisio, Pogba, Morata) non molla niente e soprattutt­o ci tiene a mantenere illibata casa sua, a fare una prestazion­e positiva prima dei tre giorni di vacanza concessi da Max Allegri in prospettiv­a Berlino. È un derby, della speranza, anche Genoa-Inter. Il Grifo crede all’ennesimo ricorso e Gianpiero Gasperini ha chiamato a raccolta, al Ferraris, anche gli infortunat­i. Tutti a Marassi con i tifosi in corteo. Spera anche Roberto Mancini, sebbene a meno quattro dal Genoa e con la Samp del sodale Mihajlovic in mezzo: «Siamo ancora lì, non dipende solo da noi, ma abbiamo una possibilit­à». Il tecnico aspetta Yaya Touré, rimpiange Dybala finito alla Juve di cui dice: «È come l’Inter cinque, sei anni fa». Questa, per la statistica, va meglio in trasferta (5 vinte delle ultime sette), non ha un derby parallelo con il Milan per il secondo anno consecutiv­o senza lode e

(Ansa, LaPresse) senza passaporto. Il Genoa invece ce l’ha con la Sampdoria, impegnata a Empoli. Per l’Europa, ma anche se non ci fosse la licenza i tifosi genoani si potrebbero accontenta­re di aver «toccato» davanti ai dirimpetta­i.

Per questo c’è anche un derby a distanza tra Chievo e Verona: due punti separano le due squadre e con sei a disposizio­ne e senza l’assillo della salvezza (a proposito non ci saranno sentenze all’ultima giornata, qui è tutto deciso) la corsa è a superarsi l’un l’altra. Quindi non saranno due giornate senza brividi. A parte il freddo che è ritornato tra di noi.

Oggi in campo Il Napoli con la Juve non passa dal 2009 Tra Mancini e Gasperini la sfida della speranza

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 ??  ?? Allenatori Da sinistra Rafa Benitez, 55 anni, tecnico del Napoli, Roberto Mancini, 50 anni, sulla panchina dell’Inter e Gian Piero Gasperini, 57 anni, del Genoa
Allenatori Da sinistra Rafa Benitez, 55 anni, tecnico del Napoli, Roberto Mancini, 50 anni, sulla panchina dell’Inter e Gian Piero Gasperini, 57 anni, del Genoa

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