Corriere della Sera

Accordo lontano L’Italia rischia di perdere il Gp di Monza

- Daniele Sparisci

MONTECARLO Niente soldi niente Gran premio. Il futuro di Monza è in alto mare, l’Italia rischia di perdere un posto in F1 dal 2017. Trattive in stallo dopo il vertice fra Bernie Ecclestone (foto) e il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani accompagna­to da Ivan Capelli, numero uno dell’Automobile club Milano (che controlla la Sias, la società che gestisce l’autodromo). Il patron del Circus non fa sconti e chiede 20 milioni di euro l’anno per rinnovare il contratto. Altrimenti Monza sarà cancellata dal calendario come è successo al Gp di Germania. Il vicolo è strettissi­mo: da una parte c’è la Sias che da sola non può soddisfare le pretese economiche ma offre garanzie che non convincono Mister E. Dall’altra ci sono i 20 milioni della Regione Lombardia per ammodernar­e l’impianto bloccati in attesa di una legge nazionale per defiscaliz­zare la spesa. Più i tempi si allungano e più aumentano le incognite. Con il Mugello in agguato. «Monza è di gran lunga l’opzione A, perché è la storia dell’automobili­smo italiano. — dice Sticchi Damiani —. Arrivare ad altre opzioni, vorrebbe dire che non abbiamo fatto un buon lavoro. Per levarci il Gp d’Italia devono passare sul mio cadavere». Oggi, intanto, tornano in pista le macchine: alle 14 le qualifiche del Gp (Sky Sport 1 e Raidue).

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