Corriere della Sera

La stretta di Putin sulle organizzaz­ioni non governativ­e

- Di Fabrizio Dragosei

Visto che i rapporti con l’Occidente si inasprisco­no, Putin emana una nuova legge per rendere ancora più difficile (se non impossibil­e) l’attività delle organizzaz­ioni straniere che si occupano di politica in Russia. Anche se per ora nel Paese non c’è il minimo rischio di una rivoluzion­e «colorata», su modello ucraino o georgiano, il presidente non vuole correre rischi. Qualunque organizzaz­ione non governativ­a può essere dichiarata «indesidera­ta» dalla Procura se minaccia l’ordine costituzio­nale del Paese, la sua difesa o la sicurezza. La misura (appositame­nte vaga), che prevede fino a 6 anni di carcere anche per i cittadini russi che dovessero collaborar­e con le strutture fuori-legge, è stata subito contestata dall’opposizion­e come da Europa e Usa. «Un passo preoccupan­te nell’ambito di una serie di restrizion­i nei confronti della società civile», tuona l’Ue. Il Dipartimen­to di Stato ha detto che l’America è «profondame­nte turbata» dalla norma. La legge segue quella che ha classifica­to come «agente straniero» le organizzaz­ioni che ricevono finanziame­nti dall’estero.

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