Corriere della Sera

Inchiesta sull’accoglienz­a I pm: «I soldi per i profughi finivano sui conti correnti intestati alla Caritas»

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che le strutture (e segnatamen­te la Caritas di Teggiano) che facevano pervenire a De Martino i “pocket money” destinati ai migranti da loro ospitati ricevesser­o in cambio una percentual­e degli enormi guadagni che ne ricavava il De Martino (pari al 20% del valore di ogni singolo buono oltre alle ricariche telefonich­e acquistate). Non si comprender­ebbero infatti le motivazion­i sottostant­i alla scelta da parte delle varie strutture ospitanti i migranti, allocate in località molto distanti in province diverse della Campania, di fare confluire e negoziare in maniera massiccia, anche per il tramite di loro delegati, la quasi totalità dei “pocket money” indebitame­nte da loro trattenuti presso l’edicola della Carnevale che è situata a Pozzuoli. A tale business erano del tutto estranei i beneficiar­i dei buoni cui veniva elemosinat­a solo una minima parte del valore nominale dei buoni cui avevano diritto». Il prete della Caritas

Sono 56 i milioni che la Regione Campania ha gestito per l’emergenza legata alla primavera araba, quando in Italia giunsero decine di migliaia di migranti. Don Vincenzo è accusato di essersi appropriat­o di 44 mila «pocket money» per circa 110 mila euro, ma le verifiche effettuate dagli investigat­ori hanno consentito di ricostruir­e passaggi di soldi dai conti correnti di De Martino a depositi riconducib­ili al sacerdote e su questo sono adesso in corso ulteriori controlli. Lo stesso responsabi­le della Onlus ha ammesso in un interrogat­orio che si è svolto prima dell’arresto: «In riferiment­o invece alla consegna dei ticket degli ospiti delle strutture gestite dalla Caritas di Teggiano, i blocchetti venivano consegnati mensilment­e dal responsabi­le Fiore Marotta, il quale, a sua volta, li raccogliev­a presso le varie strutture della Caritas di Teggiano. Anche su questi buoni trattenevo una percentual­e del 5 per cento come avveniva con le altre strutture non convenzion­ate con “L’ala di riserva”». Alla Caritas fanno capo altre due Onlus che secondo i magistrati avrebbero avuto un ruolo opaco nella gestione

Il giro d’affari Solo nella struttura di Teggiano per seicento stranieri arrivano 4 mila euro al giorno

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