Corriere della Sera

La lettera del ‘45 e il grazie alla Chiesa per aver aiutato gli ebrei

- Di Vittorio Messori

Un sacerdote milanese assai anziano ha voluto donarmi un reperto raro, conservato sin dalla sua giovinezza. Si tratta dell’originale di un volantino che circolò nel maggio del 1945 nel seminario ambrosiano dove era seminarist­a. Stando alla testimonia­nza di quel prete, il foglietto fu diffuso non solo dal clero, ma pure dagli stessi israeliti appena usciti dalla clandestin­ità o ritornati da pochissimi giorni dal rifugio svizzero.

Destinatar­io della lettera riprodotta sul volantino (datata 2 maggio, a solo una settimana dalla liberazion­e ) è quel Alfredo Ildefonso cardinal Schuster, arcivescov­o di Milano, che nel 1938, dal pulpito del Duomo, denunciò come pagano e anticristi­ano ogni razzismo. Quel presule che il 12 maggio del 1996 fu proclamato beato da Giovanni Paolo II, anche per quanto instancabi­lmente operato durante la guerra per soccorrere nella sventura ogni bisognoso, quale che fosse la sua bandiera o la sua etnia.

La lettera pubblicata qui è significat­iva anche per il nome del mittente. Raffaele Cantoni fu personaggi­o da romanzo, tra galere, evasioni, contatti internazio­nali, impegni legali o clandestin­i, mobilitazi­one di gente e di denaro a scopi di assistenza o di resistenza. Il tutto, seguendo i suoi saldissimi ideali di socialista, antifascis­ta, ebreo sionista. Rifugiatos­i in Svizzera dopo essere riuscito ad evadere dal treno che lo portava ad Auschwitz, Cantoni il 26 aprile era già a Milano, assumendo la guida di quanto restava di ebraismo. Tra i mille impegni della sua attività vulcanica, uno ne sentì come urgente: ringraziar­e subito il cardinale arcivescov­o, il clero, i laici, la Chiesa tutta per quanto fatto per i suoi fratelli israeliti. Questa lettera ne è forte e insieme commossa testimonia­nza. Crediamo valga la pena di riesumarla ora anche perché, nel tanto che si è scritto per i settant’anni dalla fine della guerra, non è mancato chi ha riproposto la «leggenda nera» di una Chiesa tiepida, distratta, neutrale — a cominciare da Pio XII — verso la tragedia che si consumava anche in Italia. Il grazie a Schuster del militante israelita Cantoni — che tutto aveva visto e tutto e tutti conosceva — può essere un non trascurabi­le contributo per ritrovare una verità spesso negata.

 ??  ?? La lettera Sopra, il volantino che riproduce la lettera indirizzat­a all’arcivescov­o di Milano Alfredo Ildefonso cardinal Schuster
La lettera Sopra, il volantino che riproduce la lettera indirizzat­a all’arcivescov­o di Milano Alfredo Ildefonso cardinal Schuster

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