«Oggi fanno la fila per le mie brioche»
Antonioè diventato pasticciere. I ragazzi di Cometa vanno pazzi per le sue brioche e i suoi fagottini al cioccolato. Lui si perfeziona: quattro mesi di lezioni di alta pasticcieria alla scuola Alma di Gualtiero Marchesi. «Sto codificando un mestiere che finora ho “rubato”». Antonio ha rimesso a posto i tasselli di una famiglia difficile: «Papà tossicodipendente non si vedeva quasi mai. Mamma, che faceva due lavori per portare avanti noi due figli, era caduta in depressione. Un giorno ci portarono a giocare in Cometa, e quel giorno si è dilatato in 18 anni». Antonio aveva 9 anni, suo fratello Giuseppe 7, quando furono affidati alla famiglia Figini. «All’inizio volevo i miei genitori, come ogni bambino». Poi l’accoglienza, il calore, gli studi. «Avevo una mia idea di vita. Appena compiuti i 18 anni feci la valigia e scappai a Napoli, dai miei parenti». Antonio, che oggi ha 28 anni, racconta quegli anni di sbandamento. «Volevo ricostruire la mia famiglia. Invece piombai nell’incubo di dieci anni prima». Erasmo Figini riapparve come un punto saldo nella vita di Antonio. «Chiesi di tornare. Erasmo mi spinse a imparare prima un mestiere, quello di pasticciere, perché mi sentissi vicino a mio papà panettiere». Da quattro anni Antonio vive a Como. È diventato il pasticciere di Cometa. «Costruire la mia vita ha guarito i miei genitori», sorride compiaciuto.