Corriere della Sera

In Ferrari sulla pista dei campioni

Prova Lungo il circuito di Fiorano, dove si allena Vettel, alla guida della 488 GTB, il nuovo bolide del Cavallino con motore 8 cilindri turbo: 670 cavalli, accelerazi­one da 0 a 100 in 3 secondi, 330 km/h di velocità massima

- DAL NOSTRO INVIATO Maurizio Donelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MARANELLO C’è un tavolo quadrato, 3 metri per 3. È come fosse un gigantesco iPad. Le immagini si sfiorano con un dito. Vengono spostate, sostituite, affiancate. Ingegneri e tecnici ci stanno spiegando tutti i segreti della Ferrari 488 GTB. E mentre parlano di generatori di vortice, carico verticale e flap attivi, da qualche parte dello stabilimen­to, lì fuori, arriva il ruggito di una Rossa. Sordo, potente. Loro vanno avanti con la spiegazion­e: resistenza di base... controllo dell’angolo di assetto... spoiler soffiato. Fuori continua, cadenzato, il ruggito. L’attesa cresce. E così la voglia di sedersi su quei 210.935 euro con quattro ruote e un volante. Spiegano gli ingegneri. Ci sono 670 cavalli da domare, bisogna studiare prima di godersi la pista di Fiorano. Ti fanno addirittur­a un test per misurare i riflessi e l’elettrocar­diogramma, solo dopo ti consegnano le chiavi. Ma poi quel momento arriva. E al primo impatto capisci che le parole di Flavio Manzoni, papà stilistico di questa vettura, hanno un senso compiuto: «Quest’auto è il compromess­o perfetto tra forma e funzione». Sulla forma non ci sono dubbi: volutament­e scavata, scolpita, filante. Un particolar­e: per renderla perfettame­nte aerodinami­ca è stata ridisegnat­a anche la maniglia che ora convoglia l’aria negli intercoole­r del motore turbo a 8 cilindri.

In merito alla funzione, c’è una pista a disposizio­ne per misurarla. Qui poter andare a tutta velocità non è vietato. Anzi. Non un circuito qualunque. Ma 3,021 chilometri sui quali un tempo si allenava Schumacher e oggi Vettel. Qui volendo si possono toccare i 330 all’ora, velocità massima della 488 GTB. Ma è un privilegio che lasciamo a chi fa questo di mestiere, come il bravo e paziente collaudato­re Raffaele De Simone. Noi proviamo a emularlo. Schiacciam­o per quanto coscienza e cuore (monitorato da un cardiofreq­uenzimetro piazzato sul torace dai medici di Med-Ex) ci permettono. Ed è incredibil­e come l’auto offra un senso di sicurezza straordina­rio anche nelle curve più veloci. Il controllo della stabilità, ci hanno spiegato, ora agisce anche sugli ammortizza­tori. Regola sovrasterz­o e sottosterz­o. Insomma, se sbagli ci pensa la macchina a rimettersi in linea. Sempre che tu, nel frattempo, non abbia volutament­e «spento» l’elettronic­a di supporto attraverso il manettino sul volante. Beh, chiamarlo volante è come limitarsi a definire il Romanée-Conti soltanto un vino rosso. Questo è un concentrat­o di comandi. Le mani non lo abbandonan­o mai. E basta allungare le dita per toccare le palette del cambio. Rettilineo, curva, gimkane...

Rientrare ai box è un peccato. Ma è ora di provare la 488 GTB anche su strada. E scoprirne l’anima docile. Mansueta. La si può guidare con la semplicità di una berlina qualunque. Ammirando il panorama e facendone parte, viste le facce meraviglia­te dei passanti che si incrociano. Poi, è chiaro, se si incontra l’invidioset­to spaccone di turno che provoca, basta un colpetto sull’accelerato­re (da 0 a 100 in 3 secondi...) e il motore torna a ruggire.

 ??  ?? Sopra, la Ferrari 488 GTB durante la prova sul circuito di Fiorano, vicino a Maranello. Dopo averla ordinata, bisogna attenderla circa un anno. Sotto, la nuova Alfa Romeo 4C Spider. La piccola capote in tela (pesa solo 8 kg) si toglie a mano e sparisce...
Sopra, la Ferrari 488 GTB durante la prova sul circuito di Fiorano, vicino a Maranello. Dopo averla ordinata, bisogna attenderla circa un anno. Sotto, la nuova Alfa Romeo 4C Spider. La piccola capote in tela (pesa solo 8 kg) si toglie a mano e sparisce...

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