Nel rilancio del Biscione fanno la loro parte Maranello e Maserati

Sergio Marchionne lo ha dichiarato da tempo: le nuove Alfa Romeo potranno avvalersi della tecnologia Ferrari. Fca ha nel suo gruppo la più importante squadra di F1 e un brand storico come Maserati: il rilancio del Biscione poggia su questo patrimonio. Il ruolo del Cavallino nello sviluppo dei motori Alfa, del resto, segue il modello Maserati: i motori 3.8 V8 biturbo da 530 cv e il 3.0 V6 da 410 cv della Quattroporte nascono a Maranello. Alfredo Altavilla, chief operating officer Emea,

sottolinea che «l’Alfa 4C e i futuri modelli mirano a dare il massimo piacere di guida, condividendo le doti dinamiche riconosciute da sempre come l’eccellenza del Biscione». La 4C viene costruita dalla Maserati, a Modena. I prossimi modelli usciranno da Cassino e da Mirafiori, e forti di un know how esclusivo potranno recuperare il Dna del marchio, proponendosi a clienti europei, americani e cinesi. Un mercato mondiale, con rivali quali i tedeschi di Bmw, Audi e Mercedes. La nuova berlina (per ora chiamata Giulia) verrà presentata il 24 giugno nel ristrutturato Museo di Arese: basata su una piattaforma a trazione posteriore, potrebbe avere a disposizione anche motori oltre i 3 litri V6 di fabbricazione Ferrari, che potrebbero addirittura sfiorare i 500 cv. Le 4C coupé e Spider ( nella foto, la lancia), sono i primi tasselli di un progetto globale: il 91% delle vendite va già oggi all’estero. A Termoli sta per iniziare la produzione del 6 cilindri di derivazione Ferrari e di un 4 cilindri a benzina. Obiettivo: portare la capacità produttiva a oltre 200 mila motori l’anno, per soddisfare circa la metà dei volumi previsti dal piano Alfa 2018 e azzerare la cassa integrazione nello stabilimento, dove lavorano 2.400 persone. Negli anni 50 Henry Ford si toglieva il cappello al passaggio di un’Alfa Romeo; altri gentiluomini possono rifarlo oggi, per le nuove Alfa Romeo.