L’ultimo azzardo della Grecia, Borse giù
Il governo ellenico: rimborseremo il debito. Varoufakis: ma adesso basta con le richieste di austerità Milano e Madrid cedono il 2%. Il negoziato per un Eurogruppo d’urgenza sul piano di aiuti
La drammatizzazione della componente più a sinistra del governo greco, che ha minacciato di non pagare i debiti in giugno, provoca una accelerazione della trattativa in corso per il salvataggio di Atene. Ma fa salire la tensione sui mercati finanziari, già preoccupati dall’ascesa in Spagna di Podemos, un movimento di estrema sinistra e anti-austerità come la Syriza del premier greco Alexis Tsipras. Le Borse di Milano e Madrid hanno perso il 2%, Atene il 3% e Parigi mezzo punto (Londra, Francoforte e New York riaprono oggi).
Il Gruppo di Bruxelles, composto dai creditori (Commissione Ue, Banca centrale europea, Fmi di Washington e Fondo salva Stati dell’eurozona) e dalla Grecia, ha utilizzato il lunedì festivo nelle istituzioni comunitarie per preparare una nuova riunione per oggi. L’obiettivo è avvicinare le parti più distanti (Berlino e Atene) in vista del G7 finanziario di giovedì e venerdì prossimi a Dresda, dove dovrebbe essere valutata la convocazione d’urgenza dei 19 ministri dell’Eurogruppo per sbloccare i 7,2 miliardi di prestiti necessari al governo ellenico per evitare l’insolvenza. Il presidente socialista francese François Hollande, che media tra Tsipras e la cancelliera tedesca di centrodestra Angela Merkel, ha ipotizzato un Eurogruppo straordinario tra fine mese e i primi di giugno.
Ad Atene si sono subito dimostrati favorevoli a questo ennesimo tentativo di arrivare a un compromesso e Tsipras ha rassicurato escludendo la volontà di bloccare i pagamenti. Il suo portavoce ha comunicato che il governo greco farà ogni sforzo per onorare tutti i debiti, che non ha considerato di rinviare i rimborsi al Fmi e che è convinto di poter trovare un accordo con i creditori a fine maggio o all’inizio del mese di giugno.
Dal Gruppo di Bruxelles è trapelato che molti problemi tecnico-finanziari sarebbero superati. Resta il contrasto politico di fondo tra la visione dell’economia di Tsipras e quella di Merkel. Lo ha ribadito il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis. «Il nostro governo è disposto ad applicare tutte le riforme economiche sottolineate dai think tank economici europei — ha detto Varoufakis —. Quindi perché i negoziati non hanno prodotto un’intesa? Il problema è semplice. I creditori della Grecia insistono su un’austerità ancora maggiore per quest’anno e oltre. Questo approccio impedirebbe la ripresa, bloccherebbe la crescita, peggiorerebbe il ciclo deflazionistico del debito». A sostegno della sua posizione il ministro greco ha ricordato gli effetti disastrosi per l’economia ellenica delle misure di austerità imposte dalla troika dei creditori (Commissione, Bce e Fmi), aggiungendo che il suo Paese «non accetterà una cura che si è dimostrata peggiore del male per cinque lunghi anni». Atene respinge soprattutto la richiesta sull’avanzo primario di bilancio, che impedirebbe a Tsipras di spendere per la crescita, l’occupazione e gli aiuti ai poveri.
G7 a Dresda Nel G7 di giovedì e venerdì a Dresda, la decisione in un Eurogruppo d’urgenza