Corriere della Sera

A sinistra debutta «Possibile» la creatura rossa di Civati Nel database 50 mila iscritti

- di Monica Guerzoni

Podemos in Spagna, Possibile in Italia. Sull’onda della vittoria tra Madrid e Barcellona del movimento dei post indignados, Pippo Civati è pronto a battezzare la sua creatura.

Subito dopo le Regionali nascerà Possibile, la rete che il deputato uscito dal Partito democratic­o immagina come un movimento «inedito e diverso dal solito». Di ufficiale non c’è ancora nulla. Ma il simbolo, realizzato da Federico Dolce e Marianna Zanetta del Vixen Studio di Torino, militanti convinti, sarà depositato in queste ore e qualche provino è sfuggito al controllo dei creatori. Tessere di iscrizione, t-shirt con il simbolo, gadget... Tutto è pronto per il lancio.

Il cerchio rosso ciliegia in cui si inscrive il segno tipografic­o dell’uguale ricorda da vicino le insegne del movimento che ha sedotto i giovani spagnoli. Il viola di Podemos è uno dei colori che, miscelati con il rosa e l’arancio di tante battaglie della sinistra del terzo millennio in Italia, hanno dato vita al rossastro di Civati.

Il deputato risponde al telefono che è sera e si dice «molto sorpreso» di sapere che il suo simbolo non sia più segreto: «Lo presentere­mo a giugno, dopo le Regionali». Si è ispirato a Podemos? «No... Possibile non è la trasposizi­one di alcun modello straniero». Cosa c’è in cantiere? « Questa cosa, che spiegherem­o con calma, la mettiamo a disposizio­ne di tutti coloro che possono essere interessat­i a condivider­e con noi un modello di lavoro completame­nte nuovo, che supera i partiti tradiziona­li». Maurizio Landini? «La coalizione sociale è per noi motivo di interesse e confronto». E Sel? «È un interlocut­ore naturale. Ma ci sono anche gli ambientali­sti, che devono ritrovare una rappresent­anza. E soprattutt­o ci sono i cittadini».

Quanto al traguardo, Civati rivela senza imbarazzo di puntare dritto a Palazzo Chigi: «La fogliolina di ulivo è questa cosa qua, ci si presenta per governare il Paese e non per fare testimonia­nza». Lei parte da solo, come pensa di costruire l’alternativ­a al presidente del Consiglio? «A parte che non sono affatto solo, Matteo Renzi in questo momento sta dicendo cose molto confuse e non voglio partecipar­e alla polemica... Possibile non è uno strappo. È una sfida rivolta a noi stessi e ad altri compagni di strada. Non è contro nessuno e non vuole escludere nessuno».

Il viaggio di Possibile comincia dalla Liguria. Dove lo sfidante di Raffaella Paita, il civatiano Luca Pastorino, spera in un risultato a due cifre. Ecco, per Civati la Liguria non è solo un laboratori­o della nuova sinistra fuori dal Partito democratic­o, ma un vero e proprio test. Quanti voti il nuovo movimento potrebbe rubare al partito di Renzi, alle prossime Politiche? E quanti potrebbe pescarne nell’immenso mare dell’astensione? Civati è ottimista. Sta reclutando giovani «molto motivati», pronti a impegnarsi sul territorio (e via web) per costruire dal basso una forza politica alternativ­a «molto larga, trasversal­e, dinamica e moderna», che sia un mix tra rete e movimento.

Via le scatole cinesi dei partiti tradiziona­li e piramidali, con la direzione, la segreteria, i forum e le vecchie sezioni. La proposta politica di Possibile sarà trasversal­e e orizzontal­e e nascerà dalle idee dei cittadini attraverso i comitati, che porteranno avanti campagne su singoli temi.

Per aprire un comitato basterà trovare minimo dieci adesioni e massimo cinquanta e chiedere l’iscrizione al partito. Quel che Civati ha in mente è un sistema di consultazi­one permanente degli elettori, per misurare il battito del cuore della base e non sbagliare mosse: dalla scelta dei candidati alle battaglie da portare in Parlamento, dove il fondatore lavora ai gruppi di Possibile.

Il «tesoretto» di Civati è il database dell’associazio­ne «È Possibile» che conta 50 mila iscritti. Nel calendario è segnata in rosso la data del 3 giugno, giorno in cui la nascita della nuova «cosa rossa» sarà ufficializ­zata. Seguirà una lettera-documento e poi, a luglio, la festa del partito.

Compagni di strada «Sel interlocut­ore naturale. Landini? La coalizione sociale è motivo di interesse»

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Gadget I provini delle magliette con il simbolo del cerchio rosso e il segno uguale di «Possibile» , la formazione di Pippo Civati

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