Corriere della Sera

«Impresenta­bili», c’è la lista. Partiti in allarme

Tensioni nella commission­e Antimafia. Oggi l’elenco: tra dieci e venti i nomi inopportun­i alle urne I fari sul movimento Campania in Rete con De Luca, ma anche sui candidati del centrodest­ra

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Impresenta­bili, il catalogo dell’Antimafia è pronto. Oggi pomeriggio la presidente della commission­e, Rosy Bindi, renderà noti i nomi dei candidati alle Regionali la cui storia giudiziari­a non è in linea con il codice di autoregola­mentazione approvato a settembre dai partiti. La verifica non è stata facile e le forze politiche, divise tra garantismo e giustizial­ismo, hanno litigato fino all’ultimo minuto. Ma la missione può dirsi compiuta e per la prima volta gli elettori potranno scegliere chi votare sulla base di criteri oggettivi.

Per il vicepresid­ente della commission­e, Claudio Fava, «è un fatto di straordina­ria importanza, civiltà e coraggio rendere noti i nomi prima del voto e non a futura memoria». È la prima volta, ma c’è ancora chi frena e non solo nel centrodest­ra. Il Movimento Cinque Stelle accusa l’Antimafia di essersi impantanat­a. «Si dovrebbe andare ben oltre il codice di autoregola­mentazione — attaccano i pentastell­ati che siedono in Antimafia —. Si dovrebbe fare una vera e propria indagine perché la commission­e ha questi poteri ed è pagata per indagare, non per elaborare una legalità di facciata».

È stato già molto difficile, per un organismo parlamenta­re, compiere la scrematura delle liste e arrivare al verdetto, con l’aiuto della Procura nazionale antimafia e delle prefetture. Il numero dei candidati da evitare — per reati riconducib­ili alla criminalit­à organizzat­a o legami con famiglie malavitose — oscilla tra dieci e venti. I nomi sono top secret, per ordine della Bindi. Dunque di ufficiale non c’è nulla e l’elenco è suscettibi­le di cambiament­i. Ma sul territorio i partiti sono in allarme. Tommaso Barbato, ex dell’Udeur in corsa con De Luca in Campania, assicura di non essere preoccupat­o per l’inchiesta della Procura di Napoli che lo vede indagato per voto di scambio: «C’è un accaniment­o pazzesco, ma dopo le Regionali chiarirò tutto». La lista Campania in Rete ha impegnato l’Antimafia per le tante posizioni a rischio. Dal poco che trapela, sarebbero state passate al setaccio le carte di tre candidati: Antonio Amente, Attilio Malafronte e Luigi Sorianiell­o. L’ex deputato Arturo Iannaccone li difende: «L’Antimafia? A noi di Campania in Rete non risulta nulla. Circolano voci, ma la nostra lista è esente da impresenta­bili. Nessuno dei nostri può dare adito a dubbi o sospetti».

Nei giorni scorsi si era parlato di Antonio Scalzone, con Caldoro nella lista Popolari per l’Italia: ma l’ex sindaco di Castelvolt­urno (Comune sciolto per mafia) si è ritirato. Per Il Mattino di Napoli potrebbe essere nell’elenco anche Alberico Gambini di Fratelli d’Italia, assieme a tre candidati della Liguria e sei della Puglia, quattro dei quali in corsa con Emiliano

Gli indagati L’ex parlamenta­re dell’Udeur Barbato: «C’è un accaniment­o pazzesco»

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