Per Mogherini «è finita l’era dei blocchi»
Il Premio Ispi consegnato all’Alto Rappresentante per la politica estera
«Il compito più urgente oggi è salvare chi muore nel Mediterraneo, chi rischia di pagare la sua speranza non solo con i risparmi propri e della propria famiglia, ma anche con la vita sua e con quella dei suoi figli». Lo ha detto ieri Federica Mogherini, esortando l’Unione europea ad agire insieme. Secondo l’Alto Rappresentante della Politica estera della Ue, «è ora che ciascuno Stato europeo sia pronto a farsi carico delle responsabilità che tutti insieme condividiamo » , poiché «quelle persone che viaggiano nel Mare Nostrum non viaggiano verso l’Italia o Malta, ma verso l’Europa».
Mogherini ha svolto una lectio magistralis, in occasione della consegna del Premio Ispi 2015, intitolato all’ambasciatore Boris Biancheri, giunto alla sua terza edizione. Prima di lei, erano stati premiati nel 2013 Giorgio Napolitano e nel 2014 Enrico Letta, presenti ieri alla cerimonia nella sede dell’Associazione della Stampa Estera.
Riferendosi al discorso svolto due anni fa dall’ex presidente della Repubblica nella stessa circostanza, Mogherini ha indicato nella «ricerca di una nuova e più avanzata prospettiva multilateralista» la strada da seguire per l’Europa, se vuole essere protagonista nella costruzione di un nuovo ordine mondiale, «che sarà un ordine di pace e cooperazione o non sarà affatto». «La mentalità dei blocchi non appartiene all’Europa. Una Russia isolata, fragile e destabilizzata non è nel nostro interesse», ha detto ancora l’Alto Rappresentante, ricordando i risultati «altrimenti impensabili» che la recente cooperazione con Mosca ha permesso su dossier difficili, come il nucleare iraniano e lo smantellamento dell’arsenale chimico siriano. Secondo Mogherini, «dopo la Fine della Guerra fredda, l’Occidente ha pensato di poter gestire il mondo in solitudine» e «l’idea del poliziotto globale ha affascinato molti», ma «ne abbiamo subito scoperto i limiti drammaticamente».
Multilateralismo «L’idea del poliziotto globale ha affascinato molti ma ne abbiamo scoperto i limiti»