Corriere della Sera

BlackRock ora va all’attacco «Generali, no al voto plurimo»

- Sergio Bocconi

La forma è diplomatic­a ma la sostanza è chiara: BlackRock, il numero uno mondiale del risparmio gestito, non guarda con favore al volto plurimo. Anzi: «Per noi rappresent­a una problemati­ca di tipo amministra­tivo e meccanicis­tico», ha detto ieri Andrea Viganò, responsabi­le per l’Italia del big americano, rispondend­o a una domanda sull’eventuale introduzio­ne in Generali ( dove BlackRock è il terzo azionista con il 2,6%) del voto maggiorato, opzione che consente ai soci presenti da oltre 24 mesi fino al raddoppio della «influenza». «Quando si è azionisti non solo di Generali», ha aggiunto Viganò, «ma di oltre 13 mila aziende nel mondo in modo cospicuo, già l’attività di segnalazio­ne di partecipaz­ioni rilevanti è complessa con un voto per azione».

La dichiarazi­one, che va riferita implicitam­ente anche alle altre società quotate italiane dove BlackRock è in vari casi fra i principali investitor­i (come in Unicredit e Intesa Sanpaolo, dove è fra i primi in entrambi i casi con il 5% circa), si inserisce nel dibattito che si è aperto sul tema fra i soci rilevanti del Leone di Trieste. Di recente si sono espressi a favore del voto maggiorato, la cui introduzio­ne richiede modifiche statutarie e quindi il sì dei due terzi dei soci in assemblea, Lorenzo Pellicioli (De Agostini, a Trieste con il 2,4%) e Francesco Gaetano Caltagiron­e, vicepresid­ente del gruppo assicurati­vo e azionista con il 2,2%. Il presidente della compagnia Gabriele Galateri ha poi detto in assemblea che «se ne occuperann­o i prossimi consigli. La decisione spetta comunque ai soci». Infine Alberto Nagel, amministra­tore delegato di Mediobanca, primo azionista a Trieste con il 13,2%, ha detto che l’argomento «va analizzato e condiviso con i principali investitor­i istituzion­ali per capire se c’è consenso su uno strumento che allinea nel lungo termine soci e management, ma che in alcune situazioni è stato capito e assecondat­o, in altre meno».

La questione è dunque quella del «consenso» da parte del «mercato», soprattutt­o laddove il peso dei fondi internazio­nali è crescente e rilevante cone in buona parte delle società quotate. In linea di massima gli investitor­i istituzion­ali internazio­nali per «vocazione» di business, anche quando non si presentano come speculativ­i di breve termine, aderiscono al principio «un’azione-un voto». E una conferma di tale orientamen­to sembra provenire dalla dichiarazi­one pur «tecnica» e generica di BlackRock.

 ??  ??
 ??  ?? Il presidente delle Generali Gabriele Galateri di Genola
Il presidente delle Generali Gabriele Galateri di Genola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy