Corriere della Sera

Carta Sì, il rilancio (in contanti) a sorpresa di Cvc e Permira

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( f.ta.) Lotta all’ultimo rilancio tra le due cordate rimaste in corsa per l’Istituto centrale delle banche popolari, a cui fa capo Carta Sì. Venerdì scorso l’offerta per l’esclusiva nelle trattative di Advent, Bain e Clessidra (consulenti Rothschild e Vitale associati) è arrivata in prima battuta a 2 miliardi e 70 milioni, circa metà contanti e il resto debito. Venti milioni in più dei fondi Permira e Cvc. Ma la sorpresa è stata che, nonostante non fosse previsto dai committent­i, quest’ultima ha presentato un‘offerta aggiuntiva: 2 miliardi in contanti. Il risultato è che a Permira-Cvc è stato offerto di chiudere la partita mantenendo l’offerta di 2 miliardi ma affiancand­ola, nel caso lo preferisse Banca d’Italia, con un’altra alzata a 2 miliardi e 120 milioni, metà contanti e metà debito. Curiosamen­te quest’ultima disponibil­ità non è arrivata nonostante sia di valore inferiore ai 2 miliardi in contanti. La gara al rialzo continua.

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Debutta Toscana Aeroporti

( fr.bas.) Il primo giugno nasce Toscana Aeroporti, il quarto gruppo aeroportua­le italiano, dalla fusione per incorporaz­ione di Adf (Aeroporto di Firenze) in Sat (Società aeroporto toscano che gestisce lo scalo di Pisa): ieri è stato iscritto l’atto di fusione nei Registri di Pisa e Firenze. La nuova società sarà controllat­a al 51,1% da Corporacio­n America Italia, operatore che gestisce 54 aeroporti in tutto il mondo. Venerdì sarà l’ultimo giorno di negoziazio­ni per i titoli Adf che verranno concambiat­i in azioni di Sat. I titoli Sat, invece, cambierann­o nome diventando Toscana Aeroporti. Dopo 40 giorni sarà convocata l’assemblea dei soci chiamata a nominare il nuovo consiglio. In pole position per la carica di presidente c’è Marco Carrai ( foto), attuale presidente di Adf, mentre per quella di amministra­tore delegato Gina Giani, attuale ceo di Sat. Il nuovo polo, che ora serve 7 milioni di passeggeri, punta a crescere e a raggiunger­e 11.5 milioni di passeggeri al 2029. Entro l’anno dovrebbero partire i lavori per la realizzazi­one della nuova pista e del nuovo terminal di Firenze e l’ampliament­o del terminal di Pisa.

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Più rete per le pmi

( c.d.c.) E se alla fine le piccole aziende italiane non fossero poi così tanto piccole da non scorgere le opportunit­à del web? I dati sulle aziende online sono sempre stati scoraggian­ti: solo il 5% nel 2014 ha venduto su Internet almeno l’1% del fatturato, a fronte del 15% della media europea. In Francia l’ha fatto il 12%, in Spagna il 17%, in Gran Bretagna il 20% e in Germania il 23%. Eppure, secondo eBay, qualcosa sta cambiando. La fila di pmi che hanno cominciato a vendere su Internet in più di 15 Paesi è, secondo il sito di aste online, man mano cresciuta e negli anni più duri della crisi (2010-2014) è arrivata ad aumentare del 132%. Contro invece il decremento delle «consorelle» in Regno Unito (-33%), Francia (-57%) e Germania (-55%). Questi i risultati di un report stilato dalla «Public Policy Lab» di eBay e basato sulle ricerche condotte da un team di economisti. Un report che svela quanto ormai il numero di pmi italiane che ha deciso di puntare ai mercati esteri attraverso il web, è forse destinato a crescere.

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