Milella presidente, Cogoli direttore: il Salone torinese delle milanesi
Sarà il Salone delle milanesi. Dopo mesi di congetture e di polemiche, l’accusa di peculato al presidente Rolando Picchioni, recapitata venerdì scorso, ha dato una spallata alle manovre per la nomina dei nuovi vertici della fiera. L’incontro ieri a Torino — al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il sindaco Piero Fassino, gli assessori alla Cultura di Regione e Comune, Antonella Parigi e Maurizio Braccialarghe — ha partorito due nomi: Giovanna Milella nel ruolo di presidente e Giulia Cogoli direttore, entrambe membri, dal 2014, del consiglio di amministrazione della Fondazione per il Libro la Musica che gestisce il Salone. La proposta verrà portata all’assemblea dei soci, ma sarà una formalità.
L’obiettivo, spiega una nota, «è l’ulteriore espansione e crescita di un evento che, grazie alla competenza e alla passione di Rolando Picchioni e di Ernesto Ferrero, si è affermato come una delle principali manifestazioni internazionali del libro. Nell’incontro si è anche confermato l’obiettivo di una integrazione tra Salone del libro, Circolo dei Lettori e altre istituzioni delle principali città del Piemonte dedite alla promozione del libro e della lettura». Chiamparino ha spiegato che «sono state scelte Milella e Cogoli in base ai loro profili di esperienza e professionalità». Giulia Cogoli è stata ideatrice e direttrice per dieci edizioni del Festival della Mente di Sarzana, dirige il festival di antropologia culturale Pistoia «Dialoghi sull’uomo».
Giovanna Milella, giornalista e manager, classe 1949, nata professionalmente all’«Unità», ha lavorato a lungo in Rai (ha condotto anche Chi l’ha visto) e ha diretto fino a due anni fa il Prix Italia che ha stabilito a Torino. «Sono contenta e onorata — dice al “Corriere” — anche perché conosco e apprezzo Torino dove ho sperimentato che si riesce a fare un lavoro culturale insieme con le istituzioni. È un piacere proseguire quest’opera. E sono felice di farlo con Giulia Cogoli che ho conosciuto da pochi mesi ma con cui mi sono sentita subito in sintonia». La prima cosa da fare, secondo Milella, «è prendere coscienza fino in fondo dei conti e dei problemi economici del Salone, alla luce della crisi e della diminuzione dei finanziamenti pubblici. Bisognerà fare un progetto che sia innovativo e al tempo stesso attento alle risorse, ottimizzandole. L’indicazione è quella di studiare un unico sistema, anche con il Circolo dei lettori, basato sulla collaborazione e la condivisione. Torino è una città che fa sistema, l’ho sperimentato in questi 5 anni del Prix Italia». Tra i punti caldi lasciati in eredità c’è anche la partecipazione dell’Arabia Saudita come Paese Ospite per il prossimo anno che, secondo Milella, è da ridiscutere.
Secondo Rolando Picchioni, che sarà sentito dalla Procura entro la settimana, la scelta «attesta l’esigenza di garantire il cambiamento nella continuità. Entrambe hanno avuto modo in quest’ultimo anno di conoscere approfonditamente gli aspetti organizzativi e operativi della Fondazione e del Salone, il cui successo acquisito con un’accurata politica della spesa è anche frutto del contributo della loro esperienza. Continuerò, nell’ambito del consiglio d’amministrazione, ad assicurare tutto il mio impegno affinché i risultati acquisiti non vengano dispersi, ma anzi rafforzati».
Il futuro «Dobbiamo prendere coscienza dei conti, innovare restando attenti alle risorse»