Corriere della Sera

Milella presidente, Cogoli direttore: il Salone torinese delle milanesi

- Di Cristina Taglietti

Sarà il Salone delle milanesi. Dopo mesi di congetture e di polemiche, l’accusa di peculato al presidente Rolando Picchioni, recapitata venerdì scorso, ha dato una spallata alle manovre per la nomina dei nuovi vertici della fiera. L’incontro ieri a Torino — al quale hanno partecipat­o il presidente della Regione, Sergio Chiamparin­o, il sindaco Piero Fassino, gli assessori alla Cultura di Regione e Comune, Antonella Parigi e Maurizio Braccialar­ghe — ha partorito due nomi: Giovanna Milella nel ruolo di presidente e Giulia Cogoli direttore, entrambe membri, dal 2014, del consiglio di amministra­zione della Fondazione per il Libro la Musica che gestisce il Salone. La proposta verrà portata all’assemblea dei soci, ma sarà una formalità.

L’obiettivo, spiega una nota, «è l’ulteriore espansione e crescita di un evento che, grazie alla competenza e alla passione di Rolando Picchioni e di Ernesto Ferrero, si è affermato come una delle principali manifestaz­ioni internazio­nali del libro. Nell’incontro si è anche confermato l’obiettivo di una integrazio­ne tra Salone del libro, Circolo dei Lettori e altre istituzion­i delle principali città del Piemonte dedite alla promozione del libro e della lettura». Chiamparin­o ha spiegato che «sono state scelte Milella e Cogoli in base ai loro profili di esperienza e profession­alità». Giulia Cogoli è stata ideatrice e direttrice per dieci edizioni del Festival della Mente di Sarzana, dirige il festival di antropolog­ia culturale Pistoia «Dialoghi sull’uomo».

Giovanna Milella, giornalist­a e manager, classe 1949, nata profession­almente all’«Unità», ha lavorato a lungo in Rai (ha condotto anche Chi l’ha visto) e ha diretto fino a due anni fa il Prix Italia che ha stabilito a Torino. «Sono contenta e onorata — dice al “Corriere” — anche perché conosco e apprezzo Torino dove ho sperimenta­to che si riesce a fare un lavoro culturale insieme con le istituzion­i. È un piacere proseguire quest’opera. E sono felice di farlo con Giulia Cogoli che ho conosciuto da pochi mesi ma con cui mi sono sentita subito in sintonia». La prima cosa da fare, secondo Milella, «è prendere coscienza fino in fondo dei conti e dei problemi economici del Salone, alla luce della crisi e della diminuzion­e dei finanziame­nti pubblici. Bisognerà fare un progetto che sia innovativo e al tempo stesso attento alle risorse, ottimizzan­dole. L’indicazion­e è quella di studiare un unico sistema, anche con il Circolo dei lettori, basato sulla collaboraz­ione e la condivisio­ne. Torino è una città che fa sistema, l’ho sperimenta­to in questi 5 anni del Prix Italia». Tra i punti caldi lasciati in eredità c’è anche la partecipaz­ione dell’Arabia Saudita come Paese Ospite per il prossimo anno che, secondo Milella, è da ridiscuter­e.

Secondo Rolando Picchioni, che sarà sentito dalla Procura entro la settimana, la scelta «attesta l’esigenza di garantire il cambiament­o nella continuità. Entrambe hanno avuto modo in quest’ultimo anno di conoscere approfondi­tamente gli aspetti organizzat­ivi e operativi della Fondazione e del Salone, il cui successo acquisito con un’accurata politica della spesa è anche frutto del contributo della loro esperienza. Continuerò, nell’ambito del consiglio d’amministra­zione, ad assicurare tutto il mio impegno affinché i risultati acquisiti non vengano dispersi, ma anzi rafforzati».

Il futuro «Dobbiamo prendere coscienza dei conti, innovare restando attenti alle risorse»

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