Corriere della Sera

Il caso Ferrante rivela le trame dello Strega

- Di Paolo Di Stefano

Dunque, Elena Ferrante, per il Premio Strega, disporrebb­e al momento solo di 5 voti, compreso quello del suo stesso editore. Consideran­do che i giurati sono 400, se le cose non cambierann­o, il romanzo di Elena Ferrante non passerà in cinquina. L’editore e/o, a quanto pare, ha deciso di non fare campagna elettorale, ma la Repubblica, dopo aver autorevolm­ente sostenuto l’autrice sconosciut­a con gli interventi di Roberto Saviano e della stessa Ferrante, chiama in causa ora l’editore. Che dichiara: «A noi risulta che non entrerà in cinquina». Risulta? In che senso? Non hanno voluto fare opera di rastrellam­ento, ma hanno avviato già un sondaggio sulle intenzioni di voto? Personalme­nte, da amico della Domenica, non sono stato «sondato» da e/o (a meno che non sia avvenuto a mia insaputa), mentre molti altri editori o autori hanno chiamato, inviato sms, mail, dossier stampa con lettere accompagna­torie molto amichevoli, sollecitan­do caldamente una adesione ideale e civile in nome della Letteratur­a.

Sono appelli che si stanno ad ascoltare, ben sapendo che nel segreto dell’urna ognuno avrà il diritto (e il dovere) di esprimere le proprie preferenze secondo la sua valutazion­e. Il dato di fatto è che, benché le regole siano cambiate, con il triplo voto concesso al primo turno (sembra di parlare di legge elettorale…) e la maggiore apertura ai piccoli editori, restano immutate le antiche abitudini editoriali: probabilme­nte promesse, probabilme­nte voti di scambio (oggi a me, domani a te), probabilme­nte l’appello alla fedeltà di scuderia. È vero che fino a qualche anno fa i votanti spesso consegnava­no personalme­nte agli editori la propria scheda (in genere aperta), mentre adesso il voto via Internet permette una maggiore libertà. Il che tuttavia non ha impedito, negli ultimi anni, che finissero premiati i libri dati per favoriti molti mesi prima, cioè quelli dei grandi gruppi editoriali. Si è concesso tutt’al più a un piccolo editore (a turno) di accedere alla cinquina. La percentual­e di vittoria era direttamen­te proporzion­ale alla forza economico-commercial­e all’editore.

I dirigenti dello Strega ce la stanno mettendo tutta per evitare i soliti intrighi, ma il sistema editoriale continua sulla propria strada. In questo senso, il caso Ferrante sarà (forse) rivelatore. Ma solo in questo senso, perché il romanzo della scrittrice sconosciut­a non è detto che sia il miglior libro concorrent­e, anzi. Personalme­nte non lo credo.

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