Corriere della Sera

Il giudice riapre il caso De Luca

Il candidato pd in Campania a rischio per la legge Severino sui condannati Se sarà eletto e decadrà, non potrà contare sulla linea favorevole del Tar

- di Fulvio Bufi

Sarà attribuita al giudice ordinario, e non al Tar, la competenza sull’applicazio­ne della legge Severino ai politici condannati. Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza che potrebbe influire sulle Regionali, in particolar­e in Campania, in caso di vittoria del candidato pd De Luca.

Sospeso in base alla legge Severino dopo una condanna per abuso di ufficio, il sindaco di Napoli de Magistris fu reintegrat­o dal Tar in trenta giorni. All’attuale candidato pd alla Regione Campania Vincenzo De Luca, quando era ancora sindaco di Salerno, bastò mezza giornata affinché il Tar accogliess­e il suo ricorso contro la sospension­e dopo una condanna, pure lui per abuso.

Altri tempi. Da oggi non è più così. A cambiare la scena è una decisione di ieri delle sezioni unite civili della Cassazione chiamate a esprimersi su un ricorso presentato dal Movimento per la difesa del cittadino. I giudici della Suprema corte hanno stabilito che a esprimersi sui ricorsi contro l’applicazio­ne della Severino da ora saranno i giudici ordinari.

Non è un cambiament­o da poco. L’effetto immediato è che decadono le questioni sollevate davanti alla Corte costituzio­nale, che non potrà prenderle in consideraz­ione perché proposte da un giudice (il Tar) non più competente. Ma soprattutt­o resta da scoprire l’orientamen­to dei tribunali ordinari di fronte ai ricorsi di quei pubblici amministra­tori colpiti dagli effetti della legge che porta il nome del Guardasigi­lli del governo Monti. L’orientamen­to del Tar finora è stato abbastanza univoco, almeno nei casi più importanti come quelli citati di de Magistris e De Luca, ma anche di altri: accogliere i ricorsi, sospendere le sospension­i e investire i giudici costituzio­nali. Non c’è invece giurisprud­enza che possa far prevedere cosa succederà ora. Difficilme­nte, però, ci si può aspettare dai giudici ordinari la stessa solerzia che ha contraddis­tinto, per esempio, il caso di De Luca: in mezza giornata nessun tribunale deciderà mai niente.

Ma al di là delle linee generali, sono i casi particolar­i che ora balzano all’attenzione. Che cosa accadrà a Napoli, dove c’è un sindaco in carica soltanto grazie a un provvedime­nto del Tar? De Magistris dovrà preparare un nuovo ricorso, e presentarl­o entro trenta giorni al giudice ordinario. Nel frattempo dovrebbe poter rimanere a Palazzo San Giacomo.

Diversa la situazione di De Luca, che non ambisce a tornare a fare il sindaco, ruolo dal quale, tra l’altro, è stato pure dichiarato decaduto per non aver scelto, come invece era obbligato per legge a fare, tra la carica di viceminist­ro (Infrastrut­ture e Trasporti nel governo Letta) e quella di primo cittadino di Salerno. In precedenza però De Luca era stato sospeso in base alla legge Severino perché condannato per abuso di ufficio, e questo provvedime­nto pende tuttora sulla sua eventuale nomina a presidente della Regione Campania. Se cioè De Luca dovesse uscire vincitore dalla consultazi­one di domenica prossima, potrà, sì, essere proclamato eletto (la Severino non può intervenir­e prima dell’ufficializ­zazione del risultato elettorale) ma subito dopo dovrà essere sospeso. E così come avvenne per il presidente della Regione Calabria Scopelliti, dovrebbe essere il presidente del Consiglio Matteo Renzi a firmare il decreto.

Se vincerà De Luca la Campania precipiter­à quindi nel caos, anzi nel vuoto istituzion­ale? Chi governerà la Regione? «La Severino rimanda agli statuti regionali, e lo statuto della Campania prevede che il presidente possa nominare la giunta, e quindi anche il suo vice, dopo la prima seduta del Consiglio » , spiega l’avvocato Gianluigi Pellegrino, uno dei più esperti amministra­tivisti italiani, che ha presentato il ricorso accolto ieri dalla Cassazione.

Da puramente giuridica, quindi, la vicenda De Luca, rischia di diventare una bomba politica che potrebbe scoppiare nelle mani di Renzi. Sarà lui, scegliendo i tempi del decreto di sospension­e (salvo non ci sia un preventivo intervento della Corte d’Appello), a stabilire se il suo candidato (sempre qualora risultasse il vincitore), quello per il quale il premier sta facendo campagna elettorale, riuscirà a o meno a nominare un vice che gli subentrere­bbe al vertice della Regione governando­la in suo nome? A De Luca non resterà che ricorrere al giudice ordinario e aspettare. Certo non mezza giornata.

Legge Severino Toccherà al giudice ordinario esprimersi Ricadute anche sul sindaco de Magistris

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(Ansa) A Ischia Il candidato del centrosini­stra in Campania Vincenzo De Luca, 66 anni, ieri durante la sua visita a Ischia

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