Il prefetto che smista i migranti: canali legali contro la tratta
Morcone e i nodi dell’accoglienza: «Anche da noi serve una revisione delle quote sul territorio»
Se i centri di accoglienza sono sovraffollati, se alcune Regioni come la Sicilia sopportano un carico eccessivo «sarà necessaria una redistribuzione dei profughi più profonda, più capillare, soprattutto al CentroNord — avverte Mario Morcone —. Risulta anche dalle percentuali», dalle proporzioni tra abitanti e richiedenti asilo: ci sono aree molto dense e altre che dal flusso di migranti che attraversa il Paese non sono toccate.
È lui l’uomo che da Roma smista i rifugiati, e dunque sarà lui a stabilire come e quanti: il prefetto Morcone, oggi direttore del Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno. A Milano per l’incontro organizzato dal Cipmo (Centro per la pace in Medio Oriente) con l’università Statale sull’«Islam in Europa», resta cauto, spiega che ogni dichiarazione (e decisione muscolare) va rinviata a dopo le amministrative. «È una fase in cui ho il dovere di essere prudente, è giusto rispettare il contesto preelettorale, non inquinare il dibattito». Chiuse le urne, però, la distribuzione dei profughi sul territorio italiano andrà rivista, ammette.
Si potrà attuare uno smistamento più equo senza «forzare» i Comuni?
«Bisogna cercare il consenso dei territori, senza imporre. Noi speriamo di convincere...».
L’ennesima inchiesta ha confermato che l’accoglienza è anche business criminale.
« Nell’accoglienza ci sono molte buone pratiche. Poi c’è la patologia di alcuni casi. Succede anche nelle grandi opere o nei trasporti. Sul tema immigrazione colpisce in particolare l’approfittarsi della sofferenza altrui. Il presidente dell’Anticorruzione Cantone ha giustamente usato il termine “raccapricciante”. Non per le dimensioni del fenomeno ma per la gravità morale».
Come valuta le trattative in corso a Bruxelles per una redistribuzione europea dei migranti?
«Vedo due aspetti. Una novità forte introdotta dal presidente della Commissione Ue JeanClaude Juncker, che ha capovolto un tavolo ostile a qualsiasi forma di solidarietà tra Stati. Dall’altro, per trasferire questo nel concreto ci sono tante frenate».
Gli ultimi paletti: saranno spostati solo i profughi in fuga da Siria ed Eritrea che arriveranno con i nuovi sbarchi.
«Noi invece siamo attenti a tutti, non siamo abituati a generalizzare, valutiamo sulle richieste di protezione caso per caso, da ovunque vengano».
È anche vero, però, che tutti i migranti fanno domanda d’asilo, anche se non ne hanno diritto, perché non c’è altro modo per regolarizzarsi...
«È una delle regole d’oro: sono i percorsi di ingresso legale che contrastano l’immigrazione irregolare. Percorsi che finora mancano».
I rapporti Nord-Sud «Sarà necessaria una redistribuzione più capillare, soprattutto al Centro e al Nord» Sono i percorsi di ingresso legale che contrastano l’immigrazione irregolare. Percorsi che mancano