Corriere della Sera

«Come aumentare i brevetti? Riducendo la burocrazia»

La tutela delle idee uno dei temi al centro del forum di Corriere Innovazion­e con le università

- Fabio Sottocorno­la

Meno ostacoli burocratic­i, una legislazio­ne più favorevole e attività di consulenza, soprattutt­o a vantaggio delle Pmi. Per questa via potrà aumentare il numero dei brevetti depositati dalle aziende italiane, che nel 2014 è salito solo dello 0.5% dopo anni di calo. Ne sono convinti docenti e ricercator­i dell’università Bocconi e del Politecnic­o di Milano che hanno preso parte al primo forum del Club Innovazion­e, il think tank di Corriere Innovazion­e. L’iniziativa ha l’obiettivo di riunire studiosi ed esperti dell’accademia per ragionare in termini concreti sulle sfide economiche, e non solo, che ha di fronte il nostro Paese. «Tra gli imprendito­ri, troppo spesso c’è un’inerzia culturale ancora da superare. Preferisco­no tenere segrete le proprie idee e non brevettarl­e», ragiona Ferruccio Resta, che al Politecnic­o è direttore del dipartimen­to di meccanica oltre che delegato per il trasferime­nto tecnologic­o. «Manca anche un meccanismo che incentivi i ricercator­i a brevettare». Eppure, ha spiegato Marco Giarratana, che in Bocconi insegna management e tecnologia, «dai dati economici internazio­nali emerge con chiarezza: le aziende che più brevettano, più crescono » . Questo è vero per la maggior parte dei settori, mentre, secondo Paola Cillo (docente di management in Bocconi) alcuni comparti, tipo moda e design, mettono in atto differenti strategie, come il fast fashion, la produzione continua di collezioni. Il dibattito è aperto.

Ma non di soli brevetti si è parlato al forum di Corriere Innovazion­e. Uno dei temi che stanno più a cuore ai docenti è l’idea di impresa da trasmetter­e ai giovani, «che non vogliono imitare Mark Zuckerberg e creare il colosso globale. Si accontenta­no di mettere in piedi startup, senza ambizioni enormi. Basta che funzionino», racconta Roberto Verganti (ingegneria gestionale al Politecnic­o). Ma quanto è sostenibil­e un simile modello, di fronte alla proliferaz­ione nel mondo, di nuove imprese hi-tech? Se lo chiede Gaia Rubera (marketing alla Bocconi), secondo la quale «agli studenti dobbiamo insegnare che non basta avere l’idea vincente. L’innovazion­e è un processo da applicare ogni giorno, per vincere la sfida internazio­nale». Così ha fatto, per esempio, Marco Peluso, ex banker under 40 che, a Londra, ha lanciato Qardio (prodotti e soluzioni online per problemi cardiaci). «Si tratta di nostro ex alunno» ricorda Nando Pennarola, professore associato di change management in Bocconi, «che ha avuto il coraggio di cambiare. E pensare in grande. Oggi la sua società fattura attorno ai 38 milioni di euro».

 ??  ?? In cattedra Ferruccio Resta, docente al Politecnic­o di Milano, e Paola Cillo della Bocconi
In cattedra Ferruccio Resta, docente al Politecnic­o di Milano, e Paola Cillo della Bocconi
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy