Corriere della Sera

La morte di B.B. King diventa un giallo Le figlie: avvelenato

Le due donne accusano l’agente del chitarrist­a

- DAL NOSTRO INVIATO Massimo Gaggi

Morto quasi due settimane fa a Las Vegas, la leggenda del blues B.B. King verrà onorato oggi in una procession­e a Memphis in Tennessee. Poi venerdì il funerale e sabato la sepoltura a Indianola, nel Mississipp­i. Ma non si può dire che il grande musicista riposi in pace: due delle figlie hanno accusato il manager di B. B. King, LaVerne Toney, e il suo assistente personale, Myron Johnson, di averlo ucciso per avvelename­nto. E la procura del Nevada ha aperto un’indagine. Il cadavere dell’artista è stato sottoposto ad autopsia. Per i risultati ci vorrà tempo: dalle sei alle otto settimane. Intanto è battaglia giudiziari­a.

Il manager di B.B. King, che era con lui da 39 anni e che il musicista aveva nominato tutore legale del suo patrimonio, respinge le accuse definendol­e ridicole: le liquida come un tentativo — e non il primo — di mettere le mani sul patrimonio del padre da parte di figli che non si erano mai fatti vivi per anni. Nella sua vita assai movimentat­a e ricca di relazioni sentimenta­li, B.B. King è diventato padre 15 volte. Undici discendent­i sono ancora in vita, Insieme Karen William e Patty King, le figlie del re del blues che parlano di omicidio. B.B. King (a destra) è morto il 14 maggio ma ad agitarsi sono soprattutt­o due delle figlie — Patti King e Karen Williams — che respingono l’accusa di essersi disinteres­sate del loro genitore, sostenendo che è stato invece Toney a impedire loro di vedere il padre nei suoi ultimi mesi di vita. E ora formulano accuse dirette e molto pesanti contro gli assistenti di B. B. King: « L’hanno avvelenato, sappiamo che negli ultimi mesi gli sono state somministr­ate strane gocce: è omicidio».

Accuse pesanti davanti alle quali la procura si è dovuta muovere, ma i legali degli assistenti di B.B. King sembrano molto sicuri del fatto loro. Forse si preparano a contro denunciare per calunnia. L’artista aveva comunque i giorni contati: 89enne, affetto da gravi patologie,

Battaglia sull’eredità I difensori del manager: assurdo, curava già la gestione legale del patrimonio dell’artista

era stato appena ricoverato per disidrataz­ione legata al diabete. Poi era tornato a casa dove veniva curato in regime di «hospice», cioè come un malato terminale. Già mesi fa le due figlie si erano rivolte alla magistratu­ra sostenendo che Toney e Johnson impedivano loro di vedere il padre.

Patti e Karen avevano anche sostenuto che grosse somme di denaro erano state prelevate dai conti bancari di B.B. King e avevano chiesto ai giudici di togliere al manager la gestione legale del patrimonio dell’artista. Ma la richiesta era stata respinta dopo un’indagine della procura che non aveva riscontrat­o abusi nell’amministra­zione dei beni di B.B. King, mentre tre medici hanno sostenuto che durante la malattia l’artista è stato curato in modo appropriat­o. Il sospetto è che la sua fine sia stata accelerata dagli assistenti per poter gestire il patrimonio (si parla di alcune decine di milioni di dollari) al riparo dalle pressioni dei figli. Ma perché Toney avrebbe dovuto rischiare un’incriminaz­ione per omicidio, visto che il giudice gli aveva appena confermato il ruolo di gestore legale dei beni di B.B. King?

Negli ultimi tempi gli erano state date strane gocce. E poi ci hanno sempre impedito di vederlo

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