Gli anni «meravigliosi» del sindaco di Caserta
Sono stati quattro anni meravigliosi». Ha detto proprio così, il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, costretto a lasciare la poltrona dalle dimissioni di 17 consiglieri che gli avevano già bocciato il bilancio. Prendiamo il dizionario dei sinonimi della Treccani: «Meraviglioso = eccezionale, emozionante, entusiasmante, formidabile, incomparabile, incredibile, magnifico, mirifico, sbalorditivo, sorprendente, strabiliante, straordinario, stupefacente o ancora bellissimo, incantevole, magnifico, splendido, stupendo». Ora, se il sindaco voleva fare lo spiritoso con una battuta autoironica, giù il cappello. Resterà immortale come quella di Sua Altezza Imperiale Antonio De Curtis Porfirogenito della stirpe Costantiniana dei Focas Angelo Flavio ducas Commeno di Bisanzio, principe di Cilicia, di Macedonia, di Dardania, di Tessaglia eccetera in arte Totò: «Caseeeerta! Capitale morale d’Italia!» Temiamo però, e certi commenti di amici e sostenitori sul suo profilo Facebook sembrano confermarlo, che lo pensi davvero, che i suoi siano stati anni meravigliosi. E questo riporta alla memoria la vanteria del sindaco di Castel Volturno Francesco Nuzzo, che nel 2008, dopo la strage di immigrati assassinati dalla camorra, spiegò che era colpa dello Stato perché non proteggeva i cittadini e non estirpava il cancro della camorra: altrimenti «Castel Volturno potrebbe essere un luogo stupendo. Potrebbe diventare una località turistica formidabile: la Malibù d’Italia». Testuale. Come se non avesse mai visto la poltiglia urbanistica della città che governava o le condizioni spaventose di degrado in cui versa il rione Saraceno.
Ma dove vive, il sindaco di Caserta? Quattro anni «meravigliosi»? A parte le condizioni della città, assai lontane dall’essere «meravigliose», prendiamo dal sito ufficiale la nota del 13 marzo: «Totale Massa Passiva Accertata € 134.600.000,00. Di tale somma costituiscono Debiti Fuori Bilancio € 86.198.000,00». Precisava lui, a margine, che era un buco vecchio, del passato: «Stiamo risanando, pagando i debiti e risparmiando su tutto. Entro la fine del 2015 contiamo di uscire dal dissesto». Sarà... Ma a parte il fatto che in quel passato che cita fu anche assessore nella giunta di suo zio sindaco, la rivendicazione del «risparmio su tutto» non torna: non fu forse lui, a Natale del 2013, a spendere 70 mila euro per piazzare davanti alla Reggia un «cuorno» rosso alto 13 metri, poco dopo rimosso e adagiato come un rottame in un deposito di periferia? «Meraviglioso»…