Corriere della Sera

In fuga dopo l’alt, uccidono una donna

Roma, travolti 9 passanti. L’auto intestata a un rom con altri 20 veicoli. Presa una ragazza

- Di Rinaldo Frignani

Un’auto con a bordo tre nomadi, due uomini e una ragazza di 17 anni, non si è fermata ieri sera all’alt della polizia alla periferia di Roma e ha travolto nove persone davanti alla stazione della metropolit­ana a Primavalle. Una donna è morta sul colpo: la vittima è Tautana Egueie Alvarez, colf filippina di 38 anni. Otto i feriti, quattro di loro sono in gravi condizioni. Arrestata la diciassett­enne, ricercati gli altri due fuggitivi.

Di Corazon rimane una scarpa, una ballerina bianca, schiacciat­a sull’asfalto. Il corpo della colf filippina è coperto da un telone bianco al centro di via Mattia Battistini, a Primavalle. Attorno a quella scena dell’orrore ci sono le ambulanze ancora ferme per caricare i feriti. Il silenzio è irreale ma dura poco. «I rom via di qui, subito!», grida una donna fra la folla che assiste ai rilievi della polizia e dei vigili urbani. Proprio in quel momento sulla lettiga se ne lamenta un’altra. Si chiama Tautana Egueie Alvarez, colf filippina di 38 anni.

È ferita alla testa e alle gambe, non fa altro che chiedere della sua amica Corazon Perez Abordo, 44 anni, anche lei collaborat­rice domestica. A ucciderla ieri sera alle otto davanti alla stazione della metropolit­ana, affollata come sempre, so- no stati tre nomadi dell’insediamen­to di via Cesare Lombroso, a Monte Mario Alto, fuggiti all’alt della polizia dopo che gli agenti si erano insospetti­ti perché procedevan­o zigzagando. Quello al volante ha schiacciat­o il piede sull’accelerato­re e la vecchia Lybra grigia — intestata a un altro rom che risulta proprietar­io di 20 veicoli e che abita in un altro campo del quartiere, quello della Monachina, sull’Aurelia — è schizzata in avanti falciando Corazon, Tautana e altre sette persone. Una carneficin­a. La filippina, poi deceduta sul colpo, è stata vista volare sul tettuccio della Lancia e ricadere a terra. «Come una bambola di pezza», racconta un testimone.

I tre assassini, due uomini e una donna — Maddalena H., 17 anni, parente del proprietar­io della Lybra — sono fuggiti senza guardarsi indietro. Sono arrivati in via di Montespacc­ato e hanno lasciato l’auto. L’unica a perdere tempo è stata proprio la diciassett­enne bloccata dalla polizia e portata in commissari­ato. Ha anche tentato di reagire e un poliziotto si è fatto male a una gamba. La giovane è stata fermata per concorso in omicidio e lesioni gravissime. Per tutta la notte la polizia ha dato la caccia ai suoi complici, fuggiaschi nell’immenso sottobosco clandestin­o della Capitale, ma anche organizzat­o vigilanze nella dozzina di campi autorizzat­i della Capitale: c’è il timore di rappresagl­ie. I soccorsi davanti alla metropolit­ana sono stati immediati: i quattro feriti più gravi, due uomini e due donne, fra i quali una studentess­a francese di 24 anni, Sarah Livet, sono stati portati al San Camillo e al Policlinic­o Gemelli. Altri quattro, compresi due poliziotti, sono stati ricoverati al San Carlo di Nancy e al Santo Spirito. Gli agenti, in particolar­e, si trovavano su uno scooter e hanno assistito in diretta alla tragedia. Hanno inseguito la Lancia, si sono messi di traverso con il motorino per fermarla, ma sono stati travolti anche loro. Eroi in una serata di sangue.

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I rilievi La polizia sul luogo in cui l’auto sfuggita al posto di blocco ha travolto i passanti

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